IL "TERRIBILE" RAFFREDDORE!

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Cosa fare in caso di raffreddore 

Buongiorno, "colleghe" mamme!
Comincerei i nostri "incontri sanitari" descrivendo un quadro che, sono sicura, risulterà familiare alla maggior parte di noi: nasino che cola, tossettina e starnuti, spesso con poche linee di febbre o nessun rialzo di temperatura. Non bisogna avere paura: i nostri bambini hanno solo un raffreddore e, per i più, il  disturbo sarà del tutto innocuo, arrivando a guarigione in pochi giorni. 


Cosa fare in caso di raffreddore
Foto: www.nostrofiglio.it
Il raffreddore è l’infezione più frequente delle alte vie respiratorie ed è causata da vari virus, appartenenti nella maggior parte dei casi alla famiglia dei rinovirus. I sintomi principali sono la congestione nasale e gli starnuti e, a dire il vero, queste manifestazioni potremmo dire che sono la soluzione e non il problema! Attraverso le secrezioni, infatti, i piccoli condotti nasali e lacrimali si liberano di un materiale che, se rimanesse lì, congestionerebbe le mucose e provocherebbe infezioni e infiammazioni più gravi (sinusite e otite).

Certamente noi mamme siamo preoccupate dal fatto che quella dei bambini sembra essere la fascia d'età che tende ad ammalarsi di più. Questo si spiega col fatto che il loro sistema immunitario è ancora immaturo se paragonato a quello degli adulti. Si stima che ogni anno i bambini in media abbiano 6-8 episodi di raffreddore, e queste manifestazioni cliniche sono più frequenti in inverno perché in questa stagione il freddo, e soprattutto gli sbalzi di temperatura, favoriscono l’ingresso di germi; inoltre nei mesi invernali si soggiorna spesso in ambienti chiusi, dove è più facile il contagio. Il virus si trasmette con le goccioline di saliva, che possono passare da un soggetto all’altro tramite starnuti e colpi di tosse, ma anche indirettamente, toccando oggetti toccati da una persona infetta e portandosi le mani alla bocca. 
Data quindi la sostanziale benignità del raffreddore nei bambini, il rischio principale ad esso correlato, allora, è soprattutto quello di utilizzare farmaci non necessari o inappropriati, magari solo per sedare le ansie di noi genitori. Mi riferisco principalmente ad antibiotici, antipiretici e antinfiammatori, che, usati in modo non appropriato, non solo non recano alcun beneficio immediato, ma alla lunga possono anche favorire problematiche diverse (allergie e intolleranze). 
Dobbiamo convincerci che il raffreddore è una malattia che guarisce spontaneamente nel giro di una settimana, quindi basta aver pazienza e lasciare che faccia il suo corso. 
Ci sono però degli accorgimenti che possono risultare utili per alleviare i fastidi del bambino. Vediamone alcuni. 

1) la pulizia del naso: 
i nostri bambini respirano quasi solo attraverso il naso, quindi averlo intasato può arrecare loro molto fastidio (consideriamo sempre che essi non sanno come soffiarsi il naso). I neonati potrebbero avvertire maggior disagio durante la poppata o quando dormono, anzi durante il sonno potrebbero presentare delle brevi apnee.


pulizia del nasino
foto: www.mammamedico.it
Per liberare il nasino dal muco, il sistema più efficace è fare dei lavaggi nasali (con soluzione fisiologica, acque termali, acqua di Sirmione, acqua di mare sterilizzata) più volte al giorno, specialmente prima della poppata e della nanna. Per iniettare il liquido, è perfetta una siringa (ovviamente senza ago) con 5-10 ml di soluzione per narice: l’importante è spingere sullo stantuffo piuttosto velocemente, così  da esercitare una pressione che aiuti la rimozione delle secrezioni. Se poi riscaldiamo un po' la soluzione fra le mani riduciamo anche il fastidio legato al contatto con la soluzione fredda. 
In farmacia si trovano anche altri "utensili" utili in caso di raffreddore come gli aspiratori nasali (che sono collegati a una bocchetta attraverso cui il genitore aspira delicatamente il muco dalle narici) oppure le pompette aspira-muco.

2) Aerosol con soluzione fisiologica:
il vapore aiuta a sciogliere le secrezioni. L’importante è adoperare solo soluzione fisiologica e non aggiungere farmaci, come fluidificanti o cortisonici, che non hanno alcuna documentata efficacia se paragonati alla sola soluzione fisiologica. 

3) Lavarsi le mani: 
le mani sono il principale veicolo di infezione qualora il bimbo avesse toccato oggetti contaminati da altri bambini o adulti affetti da raffreddore.


4) Umidificare gli ambienti:
 l'aria secca e calda di certi ambienti chiusi asciuga le mucose e favorisce la formazione di croste, che tappano ancor di più il naso. È bene regolare allora il termostato dei caloriferi a temperature più basse e adoperare umidificatori per ambienti, almeno nella stanza dove dorme il bambino.

5) Sollevare il materasso:
si può collocare un cuscino sotto il materasso del lettino del bimbo nei giorni in cui è affetto da raffreddore: dormire con la testa leggermente rialzata fa defluire meglio le secrezioni.

6) Offrirgli spesso da bere:
l'assunzione di liquidi è molto utile per fluidificare il muco e rendere così più facile la sua rimozione. A seconda dell'età (e della dieta del bimbo) potremmo dargli il seno (o il biberon) più spesso, oppure, se è già svezzato, dargli da bere acqua o bevande tiepide. 

Un quesito che come mamma-medico-amica mi sento rivolgere spesso è "Mi conviene tenere il bambino a casa?"
Se il bambino non ha febbre, può uscire. Se però la temperatura esterna è rigida e se la giornata è ventosa, meglio evitare, così come è preferibile non portarlo al nido per qualche giorno per non diffondere il contagio ed evitare di esporlo ad altre infezioni in un periodo in cui può essere più vulnerabile.

Rivolgersi al pediatra se:
  • sopraggiunge febbre elevata, che non passa dopo 2-3 giorni;
  • si notano persistenti secrezioni purulente giallo-verdognole;
  • il bambino è particolarmente inappetente e lamentoso;
  • abbiamo l’impressione che il bambino avverta mal d’orecchie;
  • il piccolo ha meno di 3 mesi di vita.

Vi lascio infine con alcune informazioni che si possono reperire molto facilmente sul Web:

- i farmaci per il raffreddore: quasi tutti bocciati! 
Anche altri farmaci comunemente usati per il raffreddore hanno dimostrato scarsa efficacia, oltre a possibili effetti indesiderati. 


- Spray e gocce nasali ad azione vasocostrittrice: vietati sotto i 12 anni.  

- Cortisonici in spray: inutili per il raffreddore, non solo non hanno alcun effetto, ma, dal momento che il cortisone è un immunosoppressore, si rischia anche di allungare la durata della malattia, poiché si impedisce al sistema immunitario di compiere il suo dovere.

Sciroppi e gocce ad azione mucolitica: inefficaci e controindicati sotto i 2 anni.

- Paracetamolo: sì se c’è febbre. Il paracetamolo è il farmaco di prima scelta in età pediatrica per abbassare la febbre, ma conviene darlo solo se supera i 38-38.5°.

Pomatine. Si applicano vicino alle narici ed hanno un lieve effetto balsamico, che dovrebbe aiutare a respirare meglio. L’efficacia è ridotta, inoltre alcuni bambini potrebbero risultare ipersensibili e avere crisi di broncospasmo; se contengono oli canforati, poi, possono irritare le vie aeree e dare piccole crisi asmatiche nei bambini a rischio di asma.

- Caramelline e pastigliette balsamiche. 
Qualsiasi caramella o pastiglia può avere un effetto lenitivo locale, dovuto al fatto che si produce saliva e si umidifica la gola. Ben venga se dà un po’ di sollievo momentaneo, basta non eccedere con l’uso se contengono zucchero.  

Amiche, spero di non avervi tediato troppo e di aver risposto ad alcuni dei vostri dubbi, ribadendo ancora una volta la mia disponibilità a rispondere alle domande che vi dovessero venire in mente. 
Insomma, non ci spaventiamo se i nostri bambini hanno il raffreddore, e anzi cerchiamo di esserne contente perché è un modo attraverso cui il loro giovanissimo sistema immunitario comincia a maturare.
Vi aspetto alla prossima "chiacchierata" e aspetto i vostri quesiti.

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