Caduta di capelli: cosa può fare il medico?

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Care amiche e cari amici, come promesso, riprendiamo il discorso sull'ALOPECIA e sulla CADUTA DI CAPELLI, illustrandovi gli approcci terapeutici più moderni. 

Come vi ho anticipato nel mio post precedente, l'alopecia femminile e maschile, può essere una temporanea caduta dei capelli o una perdita di capelli precoce e definitiva. Esistono vari tipi di alopecia a seconda delle cause che la producono o della forma in cui si manifesta sul cuoio capelluto. 
L’alopecia androgenetica è la più comune forma di calvizie e si manifesta con un diradamento progressivo dei capelli con tendenza a diventare calvi.
Nonostante l’alopecia maschile sia più conosciuta, negli ultimi anni l’alopecia femminile è aumentata in modo allarmante non solo fra le donne in età avanzata, ma anche fra le ragazze giovani sotto i 30 anni.

Le cause dell’alopecia sono varie e talvolta si combinano tra loro complicando il quadro eziologico e l'eventuale approccio terapeutico. 

Ad oggi sia la medicina che la chirurgia estetica ci offrono un largo ventaglio di trattamenti per prevenire o contrastare la caduta dei capelli o per intervenire quando i follicoli sono già andati incontro ad atrofia e un approccio "soft" non è più sufficiente. 

I TRATTAMENTI MEDICI E TRICOLOGICI
Sono rimedi efficaci e validi se applicati al paziente giusto, come vi spiegherò più avanti. Permettono di: 

1. rallentare l’eccessiva caduta dei capelli riportandola a un livello fisiologico;
2. favorire, con trattamenti nutritivi, stimolanti e con corrette prassi igieniche, la normale ricrescita dei capelli laddove i follicoli siano ancora attivi;
3. ripristinare condizioni fisiologiche del cuoio capelluto, garantendo così ai follicoli ossigenazione e nutrimento ottimali. 

Bisogna ricordare, infatti, che rimedi di tipo "medico" e "tricologico" efficaci contro l'alopecia possono essere messi in atto solo se i follicoli dei capelli non si sono già atrofizzati, ossia se sono sofferenti, stanchi, quiescenti, insomma ancora recuperabili, ma non persi, ahimè, per sempre!

Si tratta di tecniche tranquillamente combinabili far loro e anzi sinergiche. 

- TRATTAMENTI TRICOLOGICI. 
Si tratta di prodotti igienici, fiale e lozioni anticaduta, in grado di arginare i sintomi esteriori dell’alopecia. Sono mirati a contenere i fattori che causano la caduta di capelli o contribuiscono ad accelerare la “morte” dei follicoli piliferi, ripristinando condizioni "fisiologiche" (cioè ottimali) di nutrimento e ossigenazione.

- TRATTAMENTI BIOSTIMOLANTI PER CAPELLI. 
I trattamenti di biostimolazione permettono di sfruttare i benefici della biorivitalizzazione applicandola al cuoio capelluto. Si tratta di una procedura mininvasiva che, attraverso delle microiniezioni (e dei micro-aghi) permette di veicolare nel cuoio capelluto agenti in grado di penetrare all’interno dei follicoli con un effetto rivitalizzante sulla cute (fig. 1).

Fig. 1: in realtà si usano aghi molto più piccoli e sottili per la biorivitalizzazione. 


Gli agenti usati sono di varia natura, da cocktail di sostanze omotossicologiche (parola complessa per indicare prodotti a metà strada tra l'omeopatia e la farmacologia tradizionale) a prodotti farmaceutici veri e propri. 
Tra le opzioni relative a questo secondo caso, c'è anche la possibilità di infiltrare  nel cuoio capelluto un mix di polinucleotidi: non vi spaventate, si tratta di proteine in grado di stimolare la sintesi del DNA e quindi la rigenerazione cellulare (come se noi dessimo dall'esterno alle cellule i mattoni con cui produrre nuovo DNA e favorire la replicazione cellulare). 
Con la stessa tecnica è possibile somministrare nel cuoio capelluto anche il PRP (sigla che indica "plasma ricco in piastrine"): è una moderna tecnica mini-invasiva che ha la finalità di stimolare il metabolismo follicolare e la rigenerazione cellulare attraverso l’ infiltrazione del PRP (che è una sorta di "estratto" dal sangue del paziente, ricco in fattori di crescita che andranno ad interagire con le  cellule staminali già presenti nei bulbi dei follicoli, ottenuto con un banale prelievo ematico) nella zona interessata al diradamento (fig. 2).

Fig. 2: modalità di preparazione del PRP


Sempre con intento di biostimolare e rivitalizzare il cuoio capelluto e i follicoli quiescenti, si può ricorrere alla carbossiterapia: è una pratica medica in cui viene utilizzato un gas, l'anidride carbonica o biossido di carbonio, per scopi terapeutici. La somministrazione avviene attraverso piccole iniezioni sottocutanee del gas per mezzo di uno specifico ago calibrato alla giusta profondità, sempre nelle aree del cuoio capelluto interessate dal problema. La carbossiterapia ha vari effetti: porta ad una maggiore ossigenazione e rivascolarizzazione dei tessuti, un maggior flusso sanguigno e un aumento del metabolismo locale, con enormi effetti rigenerativi sulle cellule cutanee e una stimolazione dei bulbi dei capelli atrofizzati. 

La selezione del paziente candidato a questi trattamenti è importante in quanto i migliori risultati si vedono quando i follicoli sono in fase di miniaturizzazione ed il fusto dei capelli si sta assottigliando. È in questa fase del processo di calvizie, infatti, che la biorivitalizzazione, sia essa fatta con sostanze farmacologiche, PRP o carbossiterapia (con le dovute differenze di indicazioni, protocolli e risultati) è vivamente consigliata (figg. 3 e 4).

Fig. 3: paziente dopo 7 sedute di biorivitalizzazione omotossicologica (il protocollo ne prevede 10-12). 

Fig. 4: altra mia paziente a metà del percorso di biorivitalizzazione omotossicologica. 


Quando invece il diradamento è avanzato con ampie porzioni di cuoio capelluto glabro, la terapia biorivitalizzante può essere indicata, ma in abbinamento e in supporto ad un trapianto di capelli che integri la zona glabra.

- AUTO-TRAPIANTO CHIRURGICO DEI CAPELLI. 
È un rimedio estremo a cui si ricorrere nei casi di alopecia in cui i follicoli non possono più essere “risvegliati”. Non è una cura, ma una soluzione alternativa per chi, essendo ormai “fuori tempo massimo”, vuole comunque ottenere l’infoltimento dei capelli (fig. 5).

Fig. 5: paziente sottoposto ad autotrapianto nella zona frontale. 

Vi riservo maggiori informazioni sulla terapia chirurgica dell'alopecia per un ulteriore post, se vi può interessare, sperando di avervi dato in questo post degli importanti spunti di riflessione sulle terapie più efficaci disponibili al momento attuale.

Vi saluto e alla prossima!

Dott.ssa Mariagrazia 

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