Un’altra scelta è possibile!

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Sono tra i primi pensieri che assillano i neo-genitori e una delle spese più «salate» che ogni famiglia deve sostenere per due, tre (o anche quattro) anni. Le pubblicità si propongono di guidare i genitori nel labirinto del loro acquisto, aiutandoli a scegliere il modello che risponde maggiormente ai bisogni del bambino. Vi è dunque l’imbarazzo della scelta da quello più anatomico e dotato di un comfort straordinario a quello ultra assorbente ed extra sottile, oppure super morbido, specifico per la notte, adatto ai primi passi e più pratico da togliere. Alcuni sono addirittura forniti di un indicatore di pipì che segnala quando è giunto il momento del cambio ed infine (cosa che non è passata inosservata scatenando polemiche sul presunto messaggio sessista che la rèclame veicolava), esistono in commercio quelli pensati appositamente «per lui» che diventerà un campione e «per lei» che in barba a decenni di battaglie femministe da grande trascorrerà ore davanti allo specchio a incipriarsi.

Avrete ormai capito che stiamo parlando dei pannolini, il primo ed inseparabile bene che si accompagna a ogni lieto evento. Sembrerebbero dei grandi alleati delle famiglie, alle quali promettono il mix vincente di comodità, massima efficienza e risparmio. Ma è davvero così? Vi siete mai chiesti qual è l’altro lato della medaglia? Se riavvolgessimo al contrario il nastro del canto delle sirene delle promesse pubblicitarie la musica continuerebbe ad essere così soave?

Pensiamo alla quotidianità e a quanti pannolini usiamo e gettiamo ogni giorno; riflettiamo sul fatto che come noi anche altre centinaia e migliaia di donne compiono il semplice gesto del cambio per N volte nell’arco delle 24 ore. Moltiplichiamo la nostra quotidianità per quella delle altre mamme del nostro paese, della nostra città, della nostra regione, fino a una visione sovranazionale. Ci siamo mai chiesti quale sia l’impatto ambientale dei pannolini per bambini? Quanto ci costano ed, infine, quali sono i reali benefici per i nostri bambini?



A queste e ad altre domande che poi avrò modo di approfondire con voi, ho cercato di dare una risposta soddisfacente quando la nascita di Cleide Agata era ormai imminente. Le ho lasciate decantare un po’, occupata più a calmare le emozioni (e le paure) legate al primo parto, ma poi, circa due mesi dopo, ho voluto riprendere le redini del discorso e ho iniziato a informarmi sui pannolini lavabili: l’altra scelta, quella più green, più economica e più conveniente…per chi? Per le tasche di mamma e papà, per il benessere della mia bimba, per l’ambiente, per il futuro di tutti noi.
Non crediate che esistano solo i vecchi ciripà della nonna e prima di pensare che i PL non facciano per voi, datevi una chance! Seguitemi e vi ricrederete! Vi farò innamorare del meraviglioso mondo dei pannolini lavabili e dintorni!

A presto,
Chiara Bernocchi

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