Matrimonio: una festa anche per i bimbi

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Il matrimonio è spesso vissuto dai bimbi come momento noioso per la lunga cerimonia in Chiesa, per le interminabili ore passate a tavola...è sempre consigliabile intrattenere i più piccoli...in questo modo l'evento nuziale resterà per loro un momento piacevole ed un piacevole ricordo!
Il ruolo dell'animatore/trice bimbi potrebbe essere in questo caso una valida soluzione.



L'animazione bimbi è sempre consigliabile se nel matrimonio ci saranno diversi bambini/ragazzini di età compresa tra i 3 ed i 15 anni.
Durante la cerimonia non sempre è facile organizzare, magari, esternamente un'animazione, ma è comunque consigliabile soprattutto se la Chiesa è piccola e se esiste un piazzale esterno...in questo modo si eviterà ai genitori di dover uscire durante la cerimonia stessa. Potrebbe essere un momento in cui ideare una piccola sorpresa per gli sposi all'uscita della Chiesa...

Ed al ricevimento? Laboratori, trucca-bimbi, palloncini allieteranno i bimbi che con l'animatore/trice potranno mettere a frutto la creatività e divertirsi al tempo stesso.

In generale per i genitori la giornata potrà trascorrere in maniera tranquilla, senza eccessive preoccupazioni e soprattutto senza bimbi annoiati e quindi, giustamente, nervosi. 
Se ci saranno diversi bambini sarà consigliabile inoltre avere dei tavoli solo per loro, insieme all'animatore/trice che potrà in questo modo controllarli ed organizzare insieme a loro un piccolo ricordo per gli sposi che potrà essere un disegno, una filastrocca o quant'altro....Ricorrere all'animazione matrimonio per i più piccoli rappresenterà perciò pensare in primo luogo ai bambini presenti ma anche un gesto di riguardo nei confronti dei genitori invitati alle vostre nozze. 


7 Dritte per sopravvivere ai primi mesi da mamma

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I primi mesi dopo la nascita di un bambino sono belli (il famoso tempo che "non torna più"), ma possono risultare anche molto duri, specie se il parto ha lasciato un po' ammaccate sia fisicamente che mentalmente.

Io non sono per l'ansia del "tornare subito in pista" che rovina quei momenti così speciali in cui si impara a conoscersi con il proprio bambino, però ci sono quelle piccole cose o momenti che possono fare la differenza nel vivere meglio il post partum. Vediamone insieme qualcuno.




  • Rimettersi in sesto fisicamente
Con il cesareo di solito ci vuole di più, ma un esercizio fisico anche molto limitato come una mezzoretta di stretching in casa la mattina oppure la piscina, sono mezzi potentissimi che influiscono molto anche sull'umore. Si possono fare anche con il bebè!
Oltre all'esercizio fisico può essere importante anche mangiare senza eccessi o disordinatamente e magari anche prendere degli integratori. In allattamento non è raro essere piuttosto debilitate e un aiutino può solo giovare.

  • Socializzare
Isolarsi è molto facile, quando si ha un pupo sempre attaccato: è una tentazione che ha sicuramente preso un po' tutte: non si fa in tempo ad uscire che arriva il momento della poppata e incastrare una vita sociale in questo tour de force è molto faticoso. 
Anche se non andremo alle serate di gala è però importantissimo interagire con altri esseri umani dotati della parola: piuttosto anche via pc, entrate in qualche gruppo di mamme. Non è lo stesso ma può essere un modo per non lasciarsi andare. Provare per credere!

  • Prendersi i propri tempi
Se vi sentite scoppiare, piuttosto chiudetevi in bagno a leggere una rivista, mettetevi le cuffie e ascoltate una canzone, andate a fare una passeggiata, basta "staccare" il cervello dalla mammitudine. A volte è assolutamente fisiologico, bando ai sensi di colpa! 

  • Chiedere aiuto
E' vero che la gravidanza e la maternità donano i super poteri, ma non significa nemmeno immolarsi senza chiedere una mano: non facciamo le eroine, che tanto non ci danno certo la medaglia. Chiedere una mano al marito, alla mamma o a chiunque è disposto a offrirlo non è niente di disdicevole, anzi, ci permetterà di prenderci cura del piccolo con più calma e meno stress.



E voi che stratagemmi avete adottato per godervi il più possibile i primi mesi da mamma? 

Perché correre dietro alle offerte? Prova l'acquisto online, con ProntoPannolino

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Nella mia storia di mamma ho provato tutti i pannolini esistenti in commercio: usa e getta, lavabili, di ogni marca e qualità. Per fortuna sto per giungere alla conclusione della mia carriera di utente di pannolini...ma ho fatto in tempo a conoscere una grande novità, il servizio ProntoPannolino.


L'azienda in questione offre un servizio impareggiabile per le mamme che (come ben sapete) sono costantemente alle prese con programmazione e incastro dei tempi famigliari.

Cosa offre di particolare?
Ottimi pannolini usa e getta, completamente realizzati in Italia, con un servizio di consegna velocissimo e conveniente!

Mi spiego meglio..avete presente quando arriva un pacco e voi siete in ciabatte, coi capelli arruffati e col bimbo o la bimba in braccio, che magari lagnano anche un po'? E il corriere vi dice che non può salire?

Primo punto a favore di ProntoPannolino: la consegna è al piano! Senza alcun sovraprezzo, compreso nel servizio, con prezzi che si mantengono comunque molto vantaggiosi rispetto alla media.



Il sito www.prontopannolino.it, oltre ad essere semplice e intuitivo, offre un'altra grande comodità: si può sospendere l'ordine, pagare in un secondo momento, decidere quando ricevere il pacco o interrompere l'intero processo anche una volta avviato, e senza alcuna penale.

Questo significa che una volta scelto il prodotto desiderato, abbiamo tutto il tempo per fare i nostri conti, caricare le ricaricabili, verificare se qualche nostra amica vuole partecipare, organizzarci con comodo per farci trovare in casa...Una gestione, insomma, del famoso "carrello" innovativa e un po' più vicina alle esigenze delle mamme che hanno sempre mille cose da portare avanti nello stesso momento.

I prodotti offerti sono di ottima qualità, e ci sono offerte di forniture consistenti come la PPBox  o, per chi vuole semplicemente testare i prodotti,è disponibile anche una PPBox di prova , guardate il sito per capire la reale ed effettiva convenienza. ProntoPannolino premia anche la fedeltà, offrendo sconti sulle spedizioni dal terzo ordine in poi.


Anche dal punto di vista etico, Pronto Pannolino si propone con un'ottima iniziativa: sostiene le attività di un’importante associazione attiva nella lotta contro le leucemie infantili, il Comitato Maria Letizia Verga, impegnandosi a donare, per ogni ordine consegnato, dei pannolini in regalo.

Vi consiglio di dare un'occhiata: il servizio è veramente pensato per noi!


Libri per crescere: Non voglio andare a letto

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Vi avevo già parlato di Tony Ross in questi libri, Nicola Passaguai, Gisella Pipistrella e Il rinoceronte di Rita
Il libro che vi propongo oggi fa parte della serie delle storie di una principessina, una piccola principessa un po' irriverente sempre raffigurata in ogni sua avventura con un grande camicione bianco la corona in testa.


In questa storia la principessina deve andare a letto ma proprio non ne vuol sapere e trova mille scuse per ritardare questo momento: il bicchiere d'acqua per lei e per il peluche Birillo, il mostro nell'armadio (di cui ha paura anche Birillo) e i ragni pelosi che la spaventano.



E non manca una fuga sul triciclo prima di decidersi, finalmente, ad entrare nel suo lettino.
Quando il Re entra nella sua stanza per il bacio della buonanotte, trova il letto vuoto e tutto il palazzo si mobilita per cercarla.
Alla fine la trovano tranquilla e sognante nella cesta del gatto insieme al gatto e al fido Birillo...per poi alzarsi distrutta e decidere, da sola, che arrivato il momento di una bella dormita nel suo lettino.

I libri della principessina sono ironici e ricchi del sottile humor inglese di Tony Ross e le illustrazioni portano il suo tratto inconfondibile, con personaggi strampalati dalle mille espressioni.
La principessina rappresenta i nostri bambini con i loro frequenti no e non voglio e nella serie a lei dedicata si possono trovare tutti i capricci con cui ci troviamo prima o poi a fare i conti.
Una serie che vi consiglio per conoscere questa irresistibile principessa un po' impertinente

Età di lettura: dai 4 anni

Non voglio andare a letto
Tony Ross
Edizioni Lapis
€ 9.80



Alla prossima settimana!
Erika

"Petaloso": come incentivare la creatività dei bambini

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Tra ieri ed oggi sui giornali e su tutti i social dilaga questa nuova parola "petaloso" inventata da Matteo, un bambino delle elementari durante un compito in classe sugli aggettivi, mentre voleva descrivere un fiore con molti petali. 
L'accademia della Crusca ha riconosciuto a Matteo la bravura per la creazione di questa questa parola che, se entrerà nel gergo comune, potrà avere un futuro anche all'interno del vocabolario della lingua italiana.

Tutti i bambini mentre imparano a parlare, leggere e scrivere inventano le proprie parole, alcuni ben formulate, altri un po per sbaglio, ma cosa ci può insegnare questa notizia? A mio parere questa storia ci racconta di fantasia, e di un mondo fatto di tante scoperte e di mille avventure in quella che è una delle prime esperienze di conoscenza per un bambino. 

Infatti, dopo il primo stadio neonatale nel quale l'individuo apprende il "se" come soggetto identitario distinto dal corpo della madre ed i primi anni di identificazione personale corporea (e solo più tardi anche emotiva ed intellettuale), l'apprendimento delle parole del vocabolario della propria lingua è un aspetto fondamentale e per il quale il bambino mette in atto un grande lavoro intellettivo di comprensione e formulazione, nonché di creatività.

"Petaloso", la parola inventata da Matteo

A mio avviso è davvero importante sostenere ed incentivare la creatività dei bambini e non perché essi possano realizzare i sogni che abbiamo noi mamme nei loro confronti, non perché soddisfino chissà quale nostra aspettativa, ma perché la fantasia deve essere un loro innegabile diritto.
Il diritto a vedere il mondo con i loro semplici occhi, perché la loro fantasia non è solo sinonimo di intelligenza ma è anche gioco ed esperienza.

Attraverso l'elaborazione di luoghi e soggetti immaginari il bambino si relaziona con l'ambiente che lo circonda, ne fa esperienza, valuta spazi e si relaziona con gli oggetti, con il nome che essi hanno, la loro funzionalità. Attraverso le parole non solo scoprono il mondo fisico ma entrano in contatto con quello emotivo, sperimentano gli stati d'animo del "se" e degli altri, imparano che possono esprimerli attraverso l'elaborazione delle frasi e dei gesti del proprio corpo, acquistano esperienza delle relazioni con gli altri e della moltitudine di effetti che le proprie azioni possono comportare.

E' un percorso lungo, graduale e non privo di difficoltà quello del diventare adulti, in continuo modularsi, superare i limiti per capire dove tracciare quella linea quasi invisibile del giusto comportamento, del "si fa" o "non si fa" che purtroppo o per fortuna la nostra società ci insegna.

Quale può essere quindi il nostro ruolo, di genitori, all'interno di questo grande cammino che affronta il nostro bambino? 

Essere da esempio, innanzitutto. Tutti noi genitori siamo anche esseri umani e come tali commettiamo errori più o meno gravi ogni giorno, e prima o dopo anche i nostri figli se ne accorgeranno, passato il periodo del genitore supereroe ogni figlio si rende conto che i suoi genitori hanno tanti difetti. Ma sono convinta che se saremo esempio dei valori che vorremmo trasmettere loro, questo sarà sicuramente il primo grande insegnamento che possiamo dare

In secondo luogo possiamo essere sostegno. ESSERCI, senza sostituirci a loro, possiamo incoraggiarli e rendere possibile la loro esperienza, il nostro importante ruolo è quello di dare la possibilità, lasciare il bambino libero di sperimentare con le proprie mani il mondo che lo circonda. Ed è proprio qui che si rende esplicito il bisogno, diritto, possibilità di dare forma alla propria fantasia. 

Astenerci dai giudizi, belli o brutti essi diventano con il tempo parte integrante del nostro essere, descrivono non solo i nostri prodotti, i nostri risultati ma quello che siamo come soggetti e purtroppo la nostra società ne è talmente influenzata che non si può prescindere da essi, già con le prime esperienze scolastiche, di sport e di relazione con gli altri. Ma sappiamo bene che spesso questi giudizi non ci rappresentano affatto e quindi credo che limitare l'identità del bambino all'interno di queste categorie così standardizzate che sono i giudizi, possa nuocere non solo all'immagine che sviluppa di se ma anche alla propria creatività, alla sua fantasia, a mio personalissimo parere è come mettere dei limiti a priori, senza lasciare che proprio quel diritto venga ad esprimersi.

Lasciamo che tenero o prorompente l'arcobaleno della creatività possa liberarsi, crearsi dalle parole e dalle mani dei nostri bambini e perché no prendiamo così l'occasione per incantarci a nostra volta, prendendo esempio da loro
La nostra vita di genitori è sempre frenetica ed i momenti per riflettere sono pochi ma oggi voglio invitare tutti voi mamme e papà: quando possiamo, torniamo per qualche istante bambini anche noi per gioire di quel sentimento fantastico della scoperta e condividerlo con i nostri figli, e far nascere  un dolce ricordo per entrambi!

Buona serata a tutte noi, voi care MAM 

Mamme e non solo ...

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Sei mamma anche tu? Pure tu hai fatto caso che a mezzogiorno devi ancora del tutto svegliarti, mentre tuo figlio è ben sistemato? 
Si, capita anche a me. Solitamente la prima cosa che mi preoccupo di fare, è fare in modo che Azzurra sia lavata, sistemata e vestita. Poi ovvio faccio le faccende di casa importanti: letti, aspirapolvere, lavare a terra e una spolveratina fast.
Poi finalmente per mezzogiorno, tocca a me prepararmi! Ahaha

Foto: https://lamedicinaestetica.

Non appena sento parlare di beauty in generale, la prima cosa che mi viene in mente è il così poco tempo che ho, come tutte le altre mamme credo, di prepararmi e truccarmi la mattina (o dovrei dire quasi all'ora di pranzo?).

La cosa fondamentale che mi rammento giornalmente però è che noi mamme, oltre ad essere mamme, siamo anche donne e non dobbiamo trascurarci per nessun motivo. Poi noi mica ci sistemiamo solo per i nostri compagni, fidanzati, amici.. Lo facciamo per noi stesse in primis.

Premetto che è difficile (la difficoltà varia dall'età dal pupo che ti ritrovi a casa.. Se ne hai due poi ti conviene richiedere l'SOS di qualcuno) ma si può fare. 
Io per esempio ho una bimba di 18 mesi ma non sono la tipa che si trucca esageratamente, tipo alla Platinette, metto solo un tocco leggero per non sembrare un cadavere.

Non uso fondotinta per il viso, solo crema idratante e blush color pesca per dar colore al mio viso bianco-latte.

Avendo l'apertura dell'occhio attaccata alla palpebra spesso il trucco, col passare delle ore, mi si cancella.. Quindi sono obbligata a mettere il primer della Kiko. 
Se lo metto, non posso lamentarmi per almeno 8 ore. 

Poi applico l'eyeliner nero della Kiko. Ammetto che non è facile metterlo, specialmente, se quando sei in procinto, devi guardare i tuoi figli con la coda dell'occhio.. Uno strazio!

Una volta messo l'eyeliner in modo almeno guardabile, metto il rimmel nero dell'Avon sulle ciglia, e la matita nera nella parte bassa e interna dell'occhio sempre dell'Avon.

Per quanto riguarda le labbra, uso solo ed esclusivamente rossetti della Kiko ( rosa /carne se è una giornata soft, rosso se è una giornata rock ahaha ) che si seccano perché sono la tipa che parlando e mangiando mi ritrovo un pagliaccio. 

Se un giorno ho una festa, se decido di uscire (nonni permettendo) o in altre occasioni importanti applico anche un po di ombretto che trovo nelle varie trousse a casa della marca Sephora o della Pupa. 
I colori cambiano a seconda di come sono vestita.. Di solito uso bianco grigio nero, bianco e celestino, verde chiaro e verde militare oppure beige e marroncino.

Per quanto possa amare prepararmi e farmi bella truccandomi, la parte più bella della giornata rimane la sera quando finalmente, stanca della giornata estenuante, vado al bagno e mi strucco. Io uso lo struccante/olio della Kiko. Mi lascia la pelle super liscia, oleosa e profumata. 

Per non parlare degli smalti poi, sono costretta a metterli quando la pestifera dorme il pomeriggio, o addirittura dopo la mezzanotte, altrimenti non potrei ne prenderla in braccio ne fare altro.
Insomma ragazze-mamme, truccarsi e farsi belle è un po difficile con i bimbi tra i piedi (specialmente, come fa la mia, se si attaccano alla coscia e non si staccano più) ma farlo dedicandovi del tempo, non guasta mai!


I miei preferiti per la stagione!

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Oggi ho voglia di parlarvi di moda, di moda bimbo. Siamo ormai alla fine dell'inverno, ci sono i saldi è vero ma ormai io penso solo alla nuova collezione primavera/estate 2016 , mi attirano i colori, le fantasie capi leggeri , corti....
Ho selezionato ciò che per me non dovrebbe mancare nei prossimi mesi nell'armadio dei nostri bimbi.
Il parka è il passepartout per ogni look , è impermeabile come il trench, più sportivo del cappotto, multitasking come una giacca a vento e per i nostri bimbi molto molto comodo.
Vi lascio alcune idee:



La SALOPETTE , è un capo unisex , nacque come indumento di lavoro poiché molto resistente ma con il passare degli anni iniziò ad essere usata in diversi materiali, tessuti e perché no arricchita con molti dettagli, io semplicemente LA ADORO, sia Aurora che Giorgio Andrea le hanno e le mettono moltissimo.








In fine FELPE FELPE FELPE , io in questa stagione ( ma anche nelle altre ) le adoro , Il nome inglese è «sweatshirt», cioè «maglia da sudore», infatti quando ero piccola io veniva usata soprattutto per praticare attività sportiva , oggi assolutamente no. Sostituisce  tranquillamente in cardigan , il pullover . E' indossata con i jeans , con i pantaloni , con la gonna... sta bene ovunque , basta saperla portare!!
Vi mostro le mie preferite:







Che dire .... buona scelta e buon SHOPPING!!!!

Caduta di capelli: cosa può fare il medico?

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Care amiche e cari amici, come promesso, riprendiamo il discorso sull'ALOPECIA e sulla CADUTA DI CAPELLI, illustrandovi gli approcci terapeutici più moderni. 

Come vi ho anticipato nel mio post precedente, l'alopecia femminile e maschile, può essere una temporanea caduta dei capelli o una perdita di capelli precoce e definitiva. Esistono vari tipi di alopecia a seconda delle cause che la producono o della forma in cui si manifesta sul cuoio capelluto. 
L’alopecia androgenetica è la più comune forma di calvizie e si manifesta con un diradamento progressivo dei capelli con tendenza a diventare calvi.
Nonostante l’alopecia maschile sia più conosciuta, negli ultimi anni l’alopecia femminile è aumentata in modo allarmante non solo fra le donne in età avanzata, ma anche fra le ragazze giovani sotto i 30 anni.

Le cause dell’alopecia sono varie e talvolta si combinano tra loro complicando il quadro eziologico e l'eventuale approccio terapeutico. 

Ad oggi sia la medicina che la chirurgia estetica ci offrono un largo ventaglio di trattamenti per prevenire o contrastare la caduta dei capelli o per intervenire quando i follicoli sono già andati incontro ad atrofia e un approccio "soft" non è più sufficiente. 

I TRATTAMENTI MEDICI E TRICOLOGICI
Sono rimedi efficaci e validi se applicati al paziente giusto, come vi spiegherò più avanti. Permettono di: 

1. rallentare l’eccessiva caduta dei capelli riportandola a un livello fisiologico;
2. favorire, con trattamenti nutritivi, stimolanti e con corrette prassi igieniche, la normale ricrescita dei capelli laddove i follicoli siano ancora attivi;
3. ripristinare condizioni fisiologiche del cuoio capelluto, garantendo così ai follicoli ossigenazione e nutrimento ottimali. 

Bisogna ricordare, infatti, che rimedi di tipo "medico" e "tricologico" efficaci contro l'alopecia possono essere messi in atto solo se i follicoli dei capelli non si sono già atrofizzati, ossia se sono sofferenti, stanchi, quiescenti, insomma ancora recuperabili, ma non persi, ahimè, per sempre!

Si tratta di tecniche tranquillamente combinabili far loro e anzi sinergiche. 

- TRATTAMENTI TRICOLOGICI. 
Si tratta di prodotti igienici, fiale e lozioni anticaduta, in grado di arginare i sintomi esteriori dell’alopecia. Sono mirati a contenere i fattori che causano la caduta di capelli o contribuiscono ad accelerare la “morte” dei follicoli piliferi, ripristinando condizioni "fisiologiche" (cioè ottimali) di nutrimento e ossigenazione.

- TRATTAMENTI BIOSTIMOLANTI PER CAPELLI. 
I trattamenti di biostimolazione permettono di sfruttare i benefici della biorivitalizzazione applicandola al cuoio capelluto. Si tratta di una procedura mininvasiva che, attraverso delle microiniezioni (e dei micro-aghi) permette di veicolare nel cuoio capelluto agenti in grado di penetrare all’interno dei follicoli con un effetto rivitalizzante sulla cute (fig. 1).

Fig. 1: in realtà si usano aghi molto più piccoli e sottili per la biorivitalizzazione. 


Gli agenti usati sono di varia natura, da cocktail di sostanze omotossicologiche (parola complessa per indicare prodotti a metà strada tra l'omeopatia e la farmacologia tradizionale) a prodotti farmaceutici veri e propri. 
Tra le opzioni relative a questo secondo caso, c'è anche la possibilità di infiltrare  nel cuoio capelluto un mix di polinucleotidi: non vi spaventate, si tratta di proteine in grado di stimolare la sintesi del DNA e quindi la rigenerazione cellulare (come se noi dessimo dall'esterno alle cellule i mattoni con cui produrre nuovo DNA e favorire la replicazione cellulare). 
Con la stessa tecnica è possibile somministrare nel cuoio capelluto anche il PRP (sigla che indica "plasma ricco in piastrine"): è una moderna tecnica mini-invasiva che ha la finalità di stimolare il metabolismo follicolare e la rigenerazione cellulare attraverso l’ infiltrazione del PRP (che è una sorta di "estratto" dal sangue del paziente, ricco in fattori di crescita che andranno ad interagire con le  cellule staminali già presenti nei bulbi dei follicoli, ottenuto con un banale prelievo ematico) nella zona interessata al diradamento (fig. 2).

Fig. 2: modalità di preparazione del PRP


Sempre con intento di biostimolare e rivitalizzare il cuoio capelluto e i follicoli quiescenti, si può ricorrere alla carbossiterapia: è una pratica medica in cui viene utilizzato un gas, l'anidride carbonica o biossido di carbonio, per scopi terapeutici. La somministrazione avviene attraverso piccole iniezioni sottocutanee del gas per mezzo di uno specifico ago calibrato alla giusta profondità, sempre nelle aree del cuoio capelluto interessate dal problema. La carbossiterapia ha vari effetti: porta ad una maggiore ossigenazione e rivascolarizzazione dei tessuti, un maggior flusso sanguigno e un aumento del metabolismo locale, con enormi effetti rigenerativi sulle cellule cutanee e una stimolazione dei bulbi dei capelli atrofizzati. 

La selezione del paziente candidato a questi trattamenti è importante in quanto i migliori risultati si vedono quando i follicoli sono in fase di miniaturizzazione ed il fusto dei capelli si sta assottigliando. È in questa fase del processo di calvizie, infatti, che la biorivitalizzazione, sia essa fatta con sostanze farmacologiche, PRP o carbossiterapia (con le dovute differenze di indicazioni, protocolli e risultati) è vivamente consigliata (figg. 3 e 4).

Fig. 3: paziente dopo 7 sedute di biorivitalizzazione omotossicologica (il protocollo ne prevede 10-12). 

Fig. 4: altra mia paziente a metà del percorso di biorivitalizzazione omotossicologica. 


Quando invece il diradamento è avanzato con ampie porzioni di cuoio capelluto glabro, la terapia biorivitalizzante può essere indicata, ma in abbinamento e in supporto ad un trapianto di capelli che integri la zona glabra.

- AUTO-TRAPIANTO CHIRURGICO DEI CAPELLI. 
È un rimedio estremo a cui si ricorrere nei casi di alopecia in cui i follicoli non possono più essere “risvegliati”. Non è una cura, ma una soluzione alternativa per chi, essendo ormai “fuori tempo massimo”, vuole comunque ottenere l’infoltimento dei capelli (fig. 5).

Fig. 5: paziente sottoposto ad autotrapianto nella zona frontale. 

Vi riservo maggiori informazioni sulla terapia chirurgica dell'alopecia per un ulteriore post, se vi può interessare, sperando di avervi dato in questo post degli importanti spunti di riflessione sulle terapie più efficaci disponibili al momento attuale.

Vi saluto e alla prossima!

Dott.ssa Mariagrazia 

Tra mammitudine e "me"

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Riflessioni di una mamma

Giornate infinite, quelle di una madre, quanto meno le mie.

Il lavoro, le bambine, la gestione delle impellenze quotidiane e della casa scostituiscono un mix di stress e stanchezza fisica notevolissimo.

No, per carità, non mi piace chi tende al lamento ad ogni costo e ad ogni ora della giornata ma io arrivata a questo di orario (ti scrivo alle 22.30)  invoco il diritto allo sfogo dopo un urlo soffocato per tante ore, ahahah!



Una mia giornata tipo? Complesso descriverla, lavoro con l'ordinario e lo "straordinario", mi "accollo" volontariamente una moltitudine di cose da adempiere, non mi risparmio in nulla se si tratta di lavoro in senso stretto e di famiglia...

A ben vedere, però, trascuro molto me. 

Ho la forza di mille leoni per ciò che riguarda l'altrui vita e quella di un cerbiattino per la mia...

Quanto dovremmo, invece, noi donne-mamme pensare prima a noi e poi (o meglio, parallelamente) al resto!

Non è un'affermazione di egoismo spietato declinato al femminile, oh no, non potrei essere una persona egoista nemmeno sotto tortura! 

No, è che perchè stiano bene i nostri bimbi, ci sia una certa armonia tra sfera privata, lavorativa e non, è necessario davvero avere una buona dose di amor proprio.

Ti parlo di una sorta di "autoreferenzialità" tutta positiva e, insomma, agire per gli altri attraverso se stesse.

Chi mi conosce sa che non mi piacciono le "generalizzazioni" per cui so bene che non è detto che essere molto attente alla propria persona sia sinonimo di benessere per chi gli sta intorno (figli, compagno, lavoro ecc). 

Diciamo che il più delle volte è così, ecco.

Cosa intendo per prendersi più  cura di me, donna? Ti elenco una short list che, ahimè, seguo ben poco!

Dicevo:

  • Avere 40 minuti, almeno, per leggere il capitolo di un libro che amo e che ho comprato con desiderio di leggere.
  • Seguire una "beauty routine" anche essenziale, veloce, purchè ci sia questo momento di attenzioni per il proprio corpo, la propri pelle.
  • Scrivere (blog o altro)
  • Buttare su agenda personale idee, spunti, riflessioni.
Lette così, d'un fiato, sembrano azioni lunghe e che comportano molto dispendio di tempo. In realtà, con impegno e "razionalizzazione" del tempo queste poche mosse conducono ad un ottimo livello di soddisfazione, personale almeno;)

Diciamo che nella vita di ogni giorno sono già contenta se seguo due di questi quattro punti alla lettera:)

E per te, è importante riservare del tempo per te stessa e in che modo lo fai? Quali sono le piccole azioni quotidiane PER TE che senti necessarie e indispensabili per la tua persona?

Ti lascio con una frase di Shakespeare, una riflessione sul magico mondo di una donna. Perchè dietro ad una mamma impegnata, amorevole, accudente ci sia sempre una donna di valore e che si ama.

"Dagli occhi delle donne derivo la mia dottrina: essi brillano ancora del vero fuoco di Prometeo, sono i libri, le arti, le accademie, che mostrano, contengono e nutrono il mondo".


26esima settimana di gravidanza

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Si sta chiudendo il sesto mese di gravidanza.


Il bambino ormai misura sui 30cm, è molto ricettivo agli stimoli esterni e potrebbe avere spesso il singhiozzo ingerendo il liquido amniotico.
In questa settimana il piccolo inizia ad aprire gli occhi, lo sviluppo di questi ultimi infatti è stato quasi completato.
Nel caso di un maschietto, i testicoli scendono ora nello scroto.

Tu mamma invece potresti avvertire dolore alla schiena, potrebbero fare la loro comparsa le smagliature e in molte si trovano a convivere con acidità, reflusso gastroesofageo e bruciore anche molto fastidioso. Rivolgersi al medico è l'unica cosa da fare per alleviare un po' i fastidi nel modo giusto.
L'utero è molto cresciuto e il fiato corto è segno della compressione dei polmoni, tranquilla, tutto nella norma.
Se foste interessate a sottoporvi a vaccinazioni da ora, consultando il medico e il centro di vaccinazione, potrebbe essere fattibile.

Seguire il proprio corpo è l'unico consiglio: riposare se si è stanche, fare una bella passeggiata se invece si sentono le energie.
Rilassarsi dedicandosi a ciò che piace.
Massaggiare mattina e sera il pancione con un olio o crema idratante e magari passare anche le gambe.
Mangiare bene, bere acqua per tenersi idratate.

Su su che si entra nel terzo ed ultimo trimestre.

Aline - Mammanontiarrabbiare

ALLA RICERCA DEI MOSTRI NEL PARCO DI BOMARZO

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Gita al Parco di Bomarzo nel Viterbese

Prendete una bella mattina di inizio primavera, quando l’aria è limpida, i prati risplendono di rugiada e sugli alberi iniziano a comparire le prime gemme…..si può restare a casa?
Se avete voglia di stare all’aria aperta ma desiderate fare anche una gita istruttiva e ricca di fascino, vi consiglio di dirigere i vostri passi verso Bomarzo, cittadina del Viterbese, posta nel Lazio nord-occidentale. Il centro storico vale sicuramente una bella passeggiata, con il suo nucleo medievale ed i bellissimi palazzi rinascimentali. Ma la nostra attenzione viene sicuramente catalizzata da un luogo “misterioso” posto nelle vicinanze: il SACRO BOSCO del Principe Pier Francesco Orsini.
Siamo intorno alla metà del 1500 e la moda dell’epoca consiste nel far realizzare intorno alle proprie residenze dei meravigliosi giardini (quello è il periodo di Villa d’Este con i suoi giardini, o di Villa Lante a Bagnaia). Il principe Orsini chiama l’architetto più in voga del momento, il visionario e fantasioso Pirro Ligorio, che nel 1552 progetta un parco pieno di figure mitologiche e architetture impossibili. Il parco si estende in un’area boscosa, ricca di salite e discese, quindi munitevi di scarpe adatte, zaini con acqua, forza, una buona macchina fotografica e…..partenza!

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Le sculture che adornano il parco sono realizzate in pietra, basalto o peperino, e sbucano all'improvviso tra la vegetazione, ampliando il senso di sorpresa e di mistero che suscitano. Noi ne esamineremo insieme qualcuna, ma nel parco ce ne sono più di 30, e si potrebbe quasi organizzare una caccia al mostro con i proprio bambini!
L'attrazione del parco è sicuramente una strana casa, che fa sinceramente anche un po' girare la testa, la famosa CASA PENDENTE! Realizzata in un unico grande blocco di peperino, sta forse ad indicare l'instabilità della vita. L'uomo costruisce strutture architettoniche grandiose, ma è poi la Natura o Dio che decide se tenerle in piedi o farle crollare......

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La statua che più ha impressionato il mio cucciolo è sicuramente il gruppo di ERCOLE E CACO.
Di enormi proporzioni, racconta uno dei miti preferiti dagli antichi romani: dice la leggenda che Ercole, di ritorno da una delle sue fatiche, e precisamente dal furto dei buoi sacri di Gerione, si sarebbe fermato in una valle vicino ad un fiume a riposare mentre gli animali pascolavano tranquilli. 
Durante il sonno di Ercole, il gigante Caco, ladro di bestiame che abitava su un colle vicino chiamato Palatino, scese a rubare i buoi sacri e li nascose in una caverna nei dintorni. Svegliatosi, Ercole si mise alla ricerca dei buoi, sempre più arrabbiato. Trovatoli, ingaggiò una lotta furiosa contro il gigante Caco e lo sconfisse mettendolo a testa in giù. Il mito, che qui ho semplificato per motivi di spazio, indica la vittoria della Ragione (Ercole) contro la parte istintiva e selvaggia di noi (Caco).

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La parte più divertente della passeggiata consiste nello "scoprire" nuovi mostri che si mostrano all'improvviso lungo il cammino.....anche le pietre del fiume si trasformano in animali mitologici. 

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L'intento del principe Orsini e di Pirro Ligorio fu quello di stupire il visitatore, facendolo divertire ma anche ragionare sulla precarietà ed imprevidibilità della vita.
Vi salutiamo con una frase incisa vicino al gruppo di Ercole e Caco, che racchiude una grande verità: 

PER PIU' NON POTER, FO QUANT IO POSSO.


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L'importante non è tanto il risultato che si raggiunge, ma fare sempre il meglio che possiamo!

Tanto altro si può vedere al parco, vi consiglierei di passarci un'intera giornata per girarvi ogni angolo con calma. Nell'area vi sono servizi igienici, una tavola calda e tutto quello che può servire a rendervi più gradevole il soggiorno!
Buona visita!
Ave et atque Vale! 

Di shopping, regali e altri disastri

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Shopping in gravidanza

Lo so, essere incinta porta a una forma particolare di shopping compulsivo, spesso fatto senza un reale senso e spesso invogliato anche dalle famose "amichedellagravida" le quali chiedono in falsetto con insistenza già dal 4 mese: "che cosa possiamo regalartiiiii?"
La risposta giusta sarebbe: "non lo so, regalami una bustarella e poi vedo io ACOSEFATTE cosa servirà al pargolo" infatti, basta un mese di differenza (e la DPP sappiamo bene quante poche certezze dia) che il pargolo si ritrovi catapultato da un'ottobrata estiva a un gelido novembre, da un aprile pazzerello a un maggio assolato. E poi, se nasce ciccione? (Che belli i bimbi ciccioni!) Ricorderò sempre la mia vicina di letto all'ospedale che non ha potuto mettere al figlio di quattrochiliecinque alcuna delle bellissime e costosissime tutine ZERO acquistate con cura durante l'attesa ma ha dovuto ripiegare su tutine 1-3 comprate di fretta e senza criterio AL MERCATO dal marito (tutte gialle, forse non gli avevano comunicato il sesso...). Non che abbia nulla da dire al mercato, anzi, ho vestito mia figlia ESCLUSIVAMENTE con cose di secondamano fornitemi da mia cognata per il primo anno di vita (e altra roba ho stipata negli armadi), voglio solo affermare che BISOGNA ASPETTARE, avere un buon corredo per l'ospedale ma acquistarlo solo dopo le ultime ecografie quando si ha un'idea un pochino più precisa della stazza del neonato e il resto con calma se deve essere comprato nuovo/regalato.

Ecco, dunque, le tre cose da evitare di acquistare o di farsi regalare in vista di una nascita. Piuttosto, regalate soldi e affetto.

1) Vestitini fru fru per le bimbe e jeans e camicia per i bimbi. Ragazze, io ora non so voi come siete abituate e soprattutto quali luoghi siete solite frequentare con un bimbo di 20 giorni (forse fate dormire vostro figlio ai vernissage?), ma sappiate che i pargoli stanno comodi con le tutine. Tutine. Cioè pigiamini morbidi e comodi che coprono bene pancina e reni. Tutine. Non vestitini che quando si prende in braccio la bambina salgono tutti su lasciando il pannolino in bella mostra o jeans che stringono la pancina già (spesso, purtroppo) straziata dalle colichette. Tutine. Ah, informatevi della taglia o piuttosto abbondate.

2) Piumini. A un mese di vita, vi svelo questo scoop, i pargoli NON CAMMINANO e quindi non hanno bisogno di giacconi trapuntati che arrivano a stento sotto la vita. Innanzitutto perché farglieli indossare è un'avventura ("metti le manine a pugnetto e stringi la manichetta della tutina così non viene su, a mamma, mentre ti infilo la manica del giaccone". Non lo capiscono. No.) e poi perché se è necessario alzarli dalla carrozzina non coprono a sufficienza pancia e schiena. E gambine. Io ne ho ricevuti due. MAI MESSI, se non uno aperto e usato come copertina sopra le gambe. Poi è arrivata lei: la tutona intera con la zip davanti. E ho scoperto la calda comodità. Si può uscire anche solo con quella e una coperta sopra (o sacco nanna se fa più freddo) e in caso di necessità avvolge il bambino anche quando lo si tiene in braccio.

3) Felpe col cappuccio. Vostro marito si chiama Eminem? Bene, allora non vi servono. Il cappuccio dietro la schiena sulla carrozzina/passeggino DA FASTIDIO. E per la testa esistono dei comodissimi cappelli (uao!) che coprono anche le orecchie. Ecco, regalate quelli se proprio dovete e se la nascita va verso l'inverno, magari non di lana pizzicosa ma di pile.

Ma quindi non c'è proprio nulla che un'amica premurosa possa regalare a una mamma incinta? Vabbè, ecco le tre cose irrinunciabili, secondo me.


1) Body intimi. Non sono mai troppi e si sporcano in continuazione (perché, vi comunico, pipì e pupù ESCONO dal pannolino, a volte. Spesso. Da qualsiasi pannolino compriate. Da 0 a 9 euro). Anche qui meglio abbondare con la taglia perché devono essere comodi e perché quelli piccoli per il corredo dell'ospedale la mamma già li ha.

2) Pannolini con mangiapannolini. Ciò che sento a riguardo quando consiglio questo regalo è: "Ma poi non le rimane nienteeeeee come ricordo!"... Quindi meglio una cosa inutile? Non scherziamo. I pannolini costano e vanno via MINIMO 10/12 al giorno. Per fortuna adesso si sono inventati le torte di pannolini, facilissime da fare (anche a casa con i tutorial) e belle da ricevere, ma soprattutto UTILI. Se poi proprio la vostra etica non vi consente di regalare solo pannolini, abbinateci un mangiapannolini (perché la cacca nel secchio dell'immondizia in cucina, vi assicuro, non è proprio il massimo!)

3) Bavaglini. Spesso non ci si pensa o si pensa "li avrà già" ma i bavaglini NON BASTANO MAI. Tra la bavetta continua prima, i rigurgiti e le pappine sputate poi, anche di bavaglini se ne cambia più d'uno al giorno. Un mio consiglio: meglio quelli vecchia maniera che si allacciano coi laccetti. No a bottoni e strap.


Ah, i soldini non fanno schifo a nessuno!

6 Idee riciclose per tenere in ordine i giocattoli

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Buongiorno mamme, oggi vi segnalo 6 Idee riciclose per tenere in ordine i giocattoli.
6 idee facili e a basso costo che ci possono servire d'ispirazione nel duro compito di tenere in ordine le camerette piene di giocattoli dei nostri bambini.
Vedremo come tenere in ordine le macchinine, i pelouches e il materiale scolastico, utilizzando oggetti che abbiamo in casa e che potremo facilmente riciclare.
Spero che queste idee vi piacciano, alla prossima!

  1. Il garage per le macchinine fatto con una cassetta di legno e rotolini della carta igienica. Tutorial qui: petit-on.com
  2. Ricicliamo barattoli di vetro e animaletti di plastica per tenere in ordine perline, pastelli, matite...Tutorial qui: masonjarcraftslove.com
  3. Le cassette di plastica di frutta e verdura diventano contenitori utilissimi. Tutorial qui: hometalk.com
  4. Borse capienti possono essere appese alla porta della cameretta, davvero una bella idea. Fonte immagine: playchicinteriors.com
  5. 2 scatole di cartone diventano divertenti camion, qui pensati come giochi ma sarebbe perfetto costruirli per accogliere i giocattoli! Tutorial qui: keriene.wordpress.com
  6. Bellissima l'idea di assemblare secchielli coloratissimi e farne un "mobiletto" per i giochi. Qui non c'è il tutorial ma basta forare i bordi dei secchielli ed unirli con fascette di plastica. Fonte immagine: pinterest.com
Tanti tutorial di riciclo creativo e idee per riciclare e risparmiare le trovate su Donneinpink.
Donneinpink è anche su facebook, unitevi alla community del risparmio divertente, cliccate qui.

Ricetta della Torta Brigadeiro - un'irresistibile dolcezza brasiliana

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Torta Brigadeiro

A metà tra una mousse e un budino, questo concentrato di cioccolato decorato con altro cioccolato è una bomba per veri golosi ed è divertentissimo prepararlo assieme ai vostri bimbi.
torta brigadeiro
Ingredienti per 5 stampi monoporzione

  • 2 uova intere
  • 40 gr di zucchero di canna (o 50 gr se usate il cacao amaro)
  • 150 ml di latte condensato zuccherato
  • 100 mi di panna
  • 40 gr di cacao zuccherato (o amaro aumentando lo zucchero)
  • scaglie di cioccolato fondente per decorare
  • panna e/o fragole


Procedimento:

  1. Amalgamate le uova con lo zucchero e unitevi il latte condensato, la panna e il cacao.
  2. Unite bene tutti gli ingredienti fino a che non otterrete un composto omogeneo.
  3. Imburrate gli stampini monoporzione e versateci dentro l'impasto.
  4. Cuocete le torte Brigadeiro a bagno maria: mettete sul fuoco una pentola bassa e larga, inseritevi gli stampini e aggiungete l'acqua fino a coprirli per metà.
  5. Coprite la pentola e cuocete a fuoco medio per circa 30 minuti, abbassando la fiamma se, bollendo, l'acqua entra negli stampi.
  6. Controllate la cottura inserendo al centro dello stampo la punta di un coltello: se non c'è più liquido è pronto.
  7. Lasciate intiepidire le monoporzioni per 10/15 minuti, sformatele e cospargete le tortine con le scaglie di cioccolato fondente.
  8. Conservate le torte brigadeiro in frigorifero e servite accompagnandole, a piacere, con panna montata, fragole e una spolverata di scaglie di cioccolato.
Beh, che dire...non resta che gustarla e restarne estasiati!

Maria Grazia - www.cookandcraft.it


Libri per crescere: Ettore e il buio

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Per il piccolo Ettore il mondo è pieno di cose spaventose: ragni, mostri, cantine, maestre....tutto sembra fargli paura.


Ma la cosa che lo spaventa di più in assoluto è il buio.
Ettore prova mille modi per combattere questa sua paura ma ogni sera, puntualmente, la paura del buio si ripresenta.
Passa le sue notti con un occhio sempre aperto per controllare se ci sono mostri e le orecchie ben tese a catturare il minimo rumore finché una notte proprio non ce la fa più e sbotta contro il buio dicendogli di andarsene per sempre.


Ma ecco che una grossa cosa blu si cala nella sua stanza e si presenta: è il Buio in persona e vuole accompagnare Ettore in un viaggio per vincere le sue paure.
Insieme esplorano i posti che il bambino teme di più e lo accompagna attraverso la città per fargli scoprire i rumori che più lo spaventano di notte. Ettore scopre così che i luoghi che teme possono essere divertenti e che i rumori che sente non sono spaventosi ma sono i rumori della città che dorme.
Ettore finalmente sembra più tranquillo e non gli resta che affrontare la sua ultima paura: il cielo buio della notte.


Dall'altro, nello spazio insieme a Buio, smette finalmente di avere paura e si rende conto di aver trovato un nuovo e grande amico che gli promette di restare sempre al suo fianco.


Affrontare le proprie paure è il modo più efficace per superarle.
La paura del buio è molto diffusa fra i bambini e l'idea dell'autrice di dare corpo al buio sotto forma di un amico speciale e ingombrante che accompagna Ettore nel viaggio per sconfiggere le sue paure è davvero molto carina.
Molto belle le illustrazioni, ci sono anche due pagine in cui Buio esce letteralmente dalla pagina per stringere la mano a Ettore e per abbracciarlo (e per farlo anche con il piccolo lettore che sta seguendo la storia!).

Età di lettura: dai 4 anni

Ettore e il buio
Emma Yarlett
Edizioni La Margherita
€ 12.00


Alla prossima settimana!
Erika

Lista nascita alternativa. Desideri di una bis-mamma!

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La lista nascita è un argomento molto discusso e dibattuto tra me e mio marito come in molte altre altre coppie con cui ho avuto occasione di parlarne.
E' poco elegante, i parenti si offendono, è fantastica come idea, ci hanno regalato tutto... ogni uno ha la sua opinione ma se ci penso bene forse è una cosa che mi piacerebbe aver fatto!


foto da Pinterest
Sinceramente l'arrivo del secondogenito è alle porte e oggi mi rendo conto che non abbiamo grandi necessità, forse proprio perchè è il secondo. Però sono sempre in tempo per mandare una bella mail ad amici e parenti più stretti con qualcosa che potrebbe effettivamente essere un regalo desiderato! anche se a leggerlo forse un po bizzarro...


foto da Pinterest
1- Qualche ora di babysitting gratuita, ovvero libertà per la mamma, senza pupi e senza marito! x andare dall'estetista o dal parrucchiere o semplicemente fuori con il cane a respirare un po d'aria pulita e senza pianti.

2- Una serata "cucino per voi"! qualcuno ci porta a casa le pizze o una teglia di lasagne? la mamma si rilassa, dopo poppata, cambio e bagnetto al neonato, bagnetto e pigiama alla grande.. trova pronta la cena!! che magia!!

3 - Babysitting per il neonato: così mamma e papà possono stare insieme e dare un po di attenzione esclusiva alla primogenita che sicuramente ce ne sarà bisogno!

4 - Le pulizie: non grandi lavori, basta una passatina ai bagni, una spolverata in salotto o un aspirapolverata veloce oppure se vedete che ho il lavello pieno di piatti e volete riempire la lavastoviglie certo non dirò di no! 

5 - Una cena fuori con mio marito!!?? chi si ferma due ore sul mio divano a guardare la tv mentre usciamo anche solo per un piatto di pasta veloce in coppia?  

foto da Pinterest


6 - Ascoltate le mie lamentele e fate finta di non annoiarvi: con due sarà un caos e non so se riuscirò e reggere i primi tempi... almeno lasciatemi sfogare!


 Ultimo desiderio ma anche raccomandazione: non presentatevi con pacchi giganti per il piccolo e nulla x la grande... poverina almeno un lecca lecca, dei pennarelli, un elastico per i capelli ma tenetela in considerazione, pensate che potrebbe sentirsi un po esclusa! Aiutateci a prevenire la già naturale crisi di gelosia!

CANDELE: RIUTILIZZIAMO GLI "AVANZI"

2 commenti
Ciao a tutte!
Quando ho ospiti a cena mi piace preparare dei centrotavola con candela...


... questo con i limoni l'ho preparato diversi anni fa in occasione della Prima Comunione di mio figlio...


...quest'altro invece, in occasione di una cena di fine estate/inizio autunno: si vedono alcuni granelli di melograno (frutto tipico di fine estate) e alcuni fiori di ciclamino, delle piccole pigne e del muschio (elementi tipicamente autunnali).

Le candele a tavola creano sempre una bellissima atmosfera calda, accogliente, "dolce"... rendono tutto più poetico e intimo!

Capita poi che la candela non si consuma tutta ma, mica vogliamo usare le volte successive  una mezza candela... così ho sempre "mozziconi" di candele che mi dispiace buttare ma allo stesso tempo nemmeno accendo più!
Quando ne ho racimolate un bel po' le riutilizzo per crearne di nuove assieme alla mia bimba!
Fare questa attività a lei piace molto: vedere la cera che si scioglie per prendere poi una forma diversa da quella originale è una cosa molto affascinante!

ATTENZIONE però: lavorare con la cera può essere assai pericoloso... quindi mai lasciare i bambini da soli vicino a candele accese o cera fusa... inoltre valutate voi se i vostri pargoli sono in grado di darvi una mano in questa attività o se è meglio che facciano da semplici spettatori... o se addirittura è il caso che aspettiate un paio d'anni per fare questa cosa con loro!

Se decidete di procedere, con o senza di loro, vi serviranno:

* avanzi di candele
* filo di cotone per fare lo stoppino
* due pentolini di diverse misure (la cera va sciolta a bagnomaria quindi un pentolino dentro l'altro...)
* stampi

Procedete mettendo un po' d'acqua dentro al pentolino più grande e mettetelo poi su un  fuoco del fornello.
Mettete tutti i pezzi di candele dentro al pentolino più piccolo che  posizionerete poi dentro a quello più grande (il calore del fuoco farà bollire l'acqua che permetterà alla cera di sciogliersi).
Se le candele sono colorate la nuova candela sarà ovviamente di quei colori (cercate di mettere assieme candele con colori simili altrimenti verranno fuori delle candele di colore marrone-verde-grigio scuro... insomma... un "coloraccio" per niente carino)!

Se invece usate solo candele bianche, potete dare un po' di colore alla cera aggiungendo dei piccoli pezzetti di pastelli a cera... so che sicuramente ne avrete da tutte le parti: i pastelli a cera si rompono molto facilmente e questo può essere un bel modo per riutilizzarli.
Una volta sciolta la cera bisogna versarla negli stampi; se non avete gli stampi appositi per candele non importa, in casa si può trovare ugualmente qualcosa di adatto a questo scopo: vasetti di vetro,  tazzine da  caffè...

Anche qui ATTENZIONE: la cera fusa raggiunge delle temperature elevatissime quindi bisogna  pensare bene ai recipienti dove versarla, per esempio possono andar bene dei bicchieri di vetro grosso ma non dei calici dove il vetro è molto sottile perchè il calore potrebbe far esplodere il bicchiere, ovviamente NON vanno bene i recipienti di plastica che si scioglierebbero a contatto con la cera bollente!

Ecco un paio di originali idee che ho trovato sul web:

usare i gusci di noci...

Foto presa dal web: clicca per vedere il video tutorial
... usare le bucce di arance.

Foto presa dal web: clicca per vedere il video tutorial 

Un'occasione per usare le candele si potrà presentare sabato prossimo 19 febbraio: la trasmissione radiofonica Caterpillar, in onda su Radio2, promuove infatti "M'illumino di meno edizione 2016", un'intelligente e utile iniziativa simbolica finalizzata alla sensibilizzazione al risparmio energetico lanciata nel 2005 proprio da questa trasmissione.
Potete trovare tutte le informazioni relative a questa proposta sul blog della trasmissione di Radio2  "Caterpillar" QUI

Certo non sarà una cena a lume di candela una volta l'anno a risolvere il problema energetico del pianeta ma è comunque una lodevole idea che può servire a sensibilizzare le persone su questo argomento.
Facciamo partecipi i bambini, coinvolgiamoli in questa cosa e magari assieme a loro potremmo trovare altre idee per risparmiare energia... D'altra parte il futuro è loro:  è giusto che fin da piccoli imparino e si impegnino per avere un futuro migliore... insegnargli come fare però è compito nostro!

Mamma aiuta Mamma