“Pietre d'inciampo”: per non dimenticare.

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In memoria dei cittadini deportati, indipendentemente da etnia e religione, nei campi di sterminio nazisti, il giorno 19 gennaio sarà istallata per la prima volta a Milano, in Corso Magenta 55,  la  prima delle sei "Pietre d' inciampo” in ricordo di Alberto Segre, deportato e morto nel campo di concentramento di Auschwitz.



Quest’iniziativa, nata dall'idea di un’artista tedesco, ha lo scopo di mantenere viva la memoria attraverso una  piccola targa d'ottone (della dimensione di un sampietrino) posta davanti alla porta di casa in cui abitò la vittima del nazismo o nel luogo in cui fu fatta prigioniera, sulla quale sono incisi il nome della persona, l'anno di nascita, la data, l'eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta.
L'iniziativa è partita nel 1995 da Colonia e ad oggi si contano ben 56.000 "pietre" (la cinquantamillesima pietra è stata posata a Torino) in tutta Europa.


L'espressione "inciampo" deve intendersi non in senso fisico, ma visivo e mentale, per far riflettere chi vi passa vicino e si imbatte, anche casualmente, nell'opera.

Insieme al Alberto Segre saranno ricordati a Milano Gianluigi Banfi (via dei Chiostri 2),  Adele Basevi Lombroso (via Vespri Siciliani 71),  Dante Coen (via Plinio 20), Melchiorre De Giuli (via Milazzo 4)  Giuseppe Lenzi (via Spontini 8).


Saranno istallate ben 24 all'anno nei prossimi cinque anni con lo scopo di mantenere viva la memoria dell'Olocausto proprio nel luogo simbolo della vita quotidiana.

Se siete di Milano o vi trovate li per quella data, passate a posare un fiore! Solo attraverso la nostra memoria tali atrocità non verranno dimenticate.

Cristina

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