Quel desiderio di maternità

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Il desiderio di maternità che non passa mai...

Non siamo tutte fatte allo stesso modo, ma ci sono alcune donne che anche dopo aver partorito il secondo figlio, ne vorrebbero altri e altri ancora.


Io sono una di queste.

Ci chiediamo:



"passerà mai la nostalgia del pancione? Passerà mai il desiderio di maternità?"

Se un'amica ci comunica di essere incinta, siamo contente per lei e, allo stesso tempo, pensiamo:


" come vorrei esserlo anche io!"

Quel desiderio di maternità


Quando cerchi tuo figlio per molti mesi, ogni sacrosanto giorno, sei ossessionata dall'idea di rimanere incinta. Non c'è un secondo, un minuto in cui non pensi a: "sarà la volta buona questa?".

Quando finalmente arriva il giorno in cui appaiono le desiderate due lineette, quasi non ci speravi più; anzi non è vero, perché la speranza non muore mai. Tutti ti ripetevano: "non ci pensare e arriva", "quando meno te lo aspetti arriva". Eppure, non potevi fare a meno di fissarti lì.

C'è forse e per fortuna, un punto in cui, in qualche modo, ti ribelli. In cui molli la presa. Sarò per stanchezza, ma un pochino inizi a rassegnarti. Il tempo richiesto per arrivare lì, varia da donna a donna, ma, se non ci sono problematiche conclamate, arrivati a quel punto, avviene il miracolo.

 

La dolce attesa, la prima dolce attesa: un corpo totalmente fuori controllo e due cuori che battono vicini, quasi all'unisono.

Le settimane volano e i mesi passano, sei in balia di mille emozioni contrastanti: vuoi goderti questo momento, pensi infatti, che una donna non lo può vivere quando vuole e ogni volta che lo desidera. Quanti figli si fanno, in media? Due? Tre, forse? Tu, in quel momento, non sai nemmeno se ne avrai altri.

Si é in un mondo tutto nostro, tutto nuovo. Mano a mano che si avvicina il "download", poi, ci pervade un senso di nostalgia perché, una volta al mondo, il nostro fagiolino, non sarà più solo una "questione nostra".

Il nostro legame speciale con lui, è unico e inspiegabile.

Allo stesso tempo, sei sfinita e non vedi l'ora di vedere in faccia quel frugoletto che, ogni tre per due, ti pianta un piedino sulle costole.

Arriva il giorno in cui ti rimane un sacchetto vuoto, ma tra le tue braccia tieni il tesoro più immenso che ci sia: tuo/a figlio/a

La gioia più grande che ci sia. Nonostante ciò, ci sono donne che, pur amando alla follia il loro piccolino, pur non desiderando altro che tenerlo sempre attaccato a se, per qualche mese dopo il parto, guardano la propria pancia vuota con nostalgia.
Si sentono svuotate.
Il tuo piccolino cresce ed è ogni giorno una scoperta e un' ambivalenza continua tra "cresci amore mio" e "no, non così in fretta".

Inizi a pensare: " e se facessimo un fratellino/ sorellina?".

Visto il pregresso, pensi di mettertici subito, tanto ci vorrà tempo e, sorpresa, questa volta rimani incinta quasi subito.

Ancora una volta va tutto troppo veloce, ma hai una consapevolezza diversa. Rispetto alla prima gravidanza, la seconda ti risulta meno romantica e più pratica, hai da correre dietro al tuo primogenito, il riposo è un miraggio. Te la godi lo stesso, il modo è diverso, ma sei più consapevole che, lì dentro alla tua pancia, c'è un bimbo che cresce.

Secondo parto, seconda gioia immensa, tutto diverso, tutto uguale: l'amore incondizionato, è la base di tutto.

Pensi che dopo il secondo figlio, la tua voglia di maternità si assopirà, che poco alla volta, come una ferita che si rimargina, anche il tuo desiderio di maternità si assopirà.

Invece no.

Spesso, pensi che, se Il tuo compagno o marito che sia, ti chiedesse di fare un terzo figlio, lo faresti subito. Nonostante il gran casino che comporterebbe, nonostante economicamente sarebbe il delirio, nonostante avresti, forse, una paura pazzesca della nuova gravidanza. Si, perché al secondo giro avevi più paure del primo.

Adori i tuoi cuccioli, adori prenderti cura di loro, perderti nei loro occhi.
Adori vederli conquistare il mondo, vederli crescere.
La nostalgia però, non ti abbandona. Sai che presto diventeranno grandi, il tuo ruolo di madre si trasformerà. Più loro crescono e più vanno per la loro strada.

Una mamma non smette mai di essere tale, un figlio, in qualche modo si.

Anche quando lui avrà 40 anni, tu mamma continuerai a dirgli: copriti, a volerlo coccolare, a volerlo consolare, a volerlo difendere. Lui invece, a 40 anni ti dirà che oramai è un uomo, che sei una rompiscatole (ehm forse questo lo dirá anche qualche anno prima).
È carattere. Se ci pensiamo, infatti, abbiamo amiche che non vedono l'ora che i loro pupi siano più grandi, per avere di nuovo più spazio, per riprendere una vita più adulta. 

Noi no. Non abbiamo fretta...

Certo siamo stanche, certo sbottiamo, certo vorremmo andare in bagno senza pubblico o quantomeno con calma, certo sentiamo l'esigenza dei nostri spazi.

Eppure, sappiamo che se prendiamo una vita, prendiamo gli anni in cui i nostri figli dipendono totalmente da noi, questi sono niente, sono solo una piccolissima parte di essa.

Presto torneremo ad avere i nostri spazi, la casa sarà di nuovo più in ordine, avrò di nuovo più tempo. E ci mancheranno da morire.


Ogni giorno, allora, ci chiediamo, se ci passerà mai questa voglia viscerale di maternità. Questo dolce amaro in bocca, ogni volta che sentiamo di qualcuna incinta.
Io penso di no. E lo so, perché ho visto il mio stesso sguardo negli occhi di altre donne, prima mamme e ora nonne, anche bisnonne.

Ci avete mai fatto caso?

Ci sono alcune signore che quando ci fermano per strada per ammirare i nostri piccoli, hanno proprio quello sguardo lì, quello dell'amore materno, quello della nostalgia, quello del "se potessi lo rifarei subito".
Io lo percepisco proprio. Lo sento. E ogni volta che accade, penso che se mai avrò la fortuna di invecchiare sino a quel punto, qualcun'altra come me, rivedrà nel mio sguardo quel "se potessi lo rifarei subito".


Colonna sonora del post:  2Pac - Dear Mama

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