Portare al parchetto i propri figli: chi lo ha detto che sia rilassante?

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Il parchetto con i bambini

Andare al parchetto con i propri figli, è spesso un modo per stare all’aria aperta, far giocare i nostri piccolini e magari, riuscire a scambiare qualche chiacchiera con altre mamme.
In realtà altrettanto spesso, si scopre che non è proprio così.
Probabilmente molte di voi, si riconosceranno protagoniste di scene come queste: un figlio che scappa ovunque, l’altro che urla disperato perché vuole QUEL gioco che, ovviamente non è il suo, ma di un altro bambino. Ore di spinte all’altalena. Zero chiacchiere, perché ogni tre secondi parti alla ricerca di...


Portare al parchetto i propri figli: chi lo ha detto che sia rilassante?


Le prime volte al parco

Le prime volte, quando si è "mamme al parco livello principiante", andare ai giardinetti, credo, sia una delle esperienze più frustranti e stancanti della storia.
Non so voi, ma io, per esempio, uscivo di casa con la CASA! (Uso l'imperfetto, perché dopo quattro anni di servizio e due figli, qualche trucco l'ho imparato).
Giochini, palla, monopattino, bicicletta, merenda che nemmeno a Masterchef e via dicendo.
Dopo qualche minuto al parco però, scoprivo amaramente che: il monopattino lo usavano altri bambini (e va bene ci mancherebbe), mentre mio figlio preferiva rincorrere la palla con cui giocavano altri bimbi. No, quella che hai portato tu, non va bene e di tutti i giochi che hai scelto, ti sei dimenticata proprio di quello che serviva.
La merenda? “no piace!!!”, anche se era la loro preferita, anche se due minuti prima entrambi urlavano perché volevano proprio quella. Non avevo calcolato che, la merenda di quella mamma calma, “sul pezzo”, era decisamente più buona. Mi ritrovavo a chiedere scusa alla suddetta mamma, perché mio figlio aveva strappato di mano un biscotto al suo.
Perché poi, c’è anche questo: le altre mamme
Le prime volte, quando non conosci ancora bene la gente che frequenta quel parco, è certo che incapperai in quelle mamme tutte perfette che, ti squadreranno perché tu, invece, sei tutta sottosopra, corri avanti e indietro urlando il nome di tuo figlio. 
Loro invece, chiacchierano serenamente tra loro. I loro bimbi giocano senza litigarsi un gioco.
Insomma alla fine, quasi con le lacrime, ti arrendi, prendi baracca e burattini e via! Di corsa a casa.
A me è successo molte volte: Mattia aveva due anni e Amalia qualche mese. Non so quanti km ho fatto con lei in fascia a rincorrere suo fratello. Non so più quante volte, io sia scappata, quasi piangendo, per la stanchezza, frustrazione, delusione.

Vi svelo l'acqua calda: ecco i miei trucchetti


Se vi siete riconosciute in tutto questo, se lo state vivendo in questo periodo, beh, voglio dirvi una cosa: c’è la luce in fondo al tunnel.
E soprattutto che è tutto normale.
Senza quasi rendermene conto, dopo qualche mese da quelle prime volte, mi sono ritrovata al parco senza scappare dopo pochi minuti. Le facce sconosciute delle mamme, sono diventate famigliari, anche i bimbi. 
Come quando si inizia a frequentare una palestra: bisogna imparare a conoscersi.



Ho anche imparato qualche trucchetto per riuscire a semplificarmi la vita.

  1. Frequentare parchi di piccole dimensioni evita di correre km e km e da la possibilità di avere sotto controllo il nostro bambino, senza per forza stargli a un centimetro di distanza (dipende anche dall’età dei bimbi).
  2. Scegliere per i nostri figli, una giacca o una maglia di un colore vivace: in questo modo, anche mentre state scambiando le famose due parole con altre mamme, li avrete sempre sott’occhio.
  3. Non serve portarsi dietro la casa. Preparatevi una piccola sacca con dentro qualche giochino, senza esagerare. Tanto rassegnatevi: l’erba del vicino è sempre più verde. I giochi degli altri bambini, sempre più belli.
  4. Questione merenda: portate la vostra e, nel caso in cui i vostri figli volessero il biscotto uguale a quello del loro amichetto, lasciate che sia e condividete la vostra merenda (ovviamente se l’altra mamma è d’accordo). Va superata, in sintesi, quella vergogna tutta adulta, di pensare che un’altra mamma possa giudicarvi come inadeguate perché vostro figlio si è avventato su quel biscotto come se non mangiasse da mesi. Credetemi vi succederà di essere dall’altra parte e vi renderete conto che, quando la mamma si scuserà per il suo bambino che vi ha chiesto un pezzo di focaccia, che la vostra risposta sarà: “ci mancherebbe, è normale sono bambini”.

Esatto. È tutto normale. Soprattutto, i figli crescono.


Colonna sonora del post: Jovanotti - Oh, Vita!



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