Dolomiti Trentine: Rifugio Passo Selle

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Gita in montagna con i bambini: Rifugio Passo Selle

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La partenza è fissata al Passo San Pellegrino, in prossimità della seggiovia Costabella: un ampio parcheggio sterrato accoglie la nostra macchina, e noi siamo pronti per iniziare questa nuova avventura!

Caricati i bimbi sulle spalle (Daniele nello zaino e Filippo nel marsupio Manduca), ci siamo diretti al sentiero ampio e ben levigato che ci porta in un'oretta alla Baita Paradiso: e proprio di paradiso si tratta! Un posto curatissimo, con una terrazza splendida, sulla quale godersi il sole e  qualche buon prodotto tipico...ma ahimè non è la nostra meta, quindi ci tocca proseguire (non senza ripromettersi però di fermarsi al ritorno!)
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Il tratto di strada percorso sin qui non è faticosissimo, ma nemmeno riposante: per lunghi tratti, ricalca infatti una delle piste da sci della SkiArea TreValli, pertanto pianeggiante non può essere...si può tentare di farla con passeggino ed il fondo liscio lo permetterebbe anche, però a propria valutazione: secondo me sarebbe troppo impegnativo.

E impegnativo è anche il tratto successivo, dove il passeggino non può decisamente essere utilizzato: nonostante per lunghi tratti lo sterrato sia in ottime condizioni, la pendenza si fa sentire e si rischierebbe di schiattare prima di arrivare...meglio optare per trasporti alternativi!

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Dalla Baita Paradiso (alla quale comunque si può sopraggiungere anche con la seggiovia Costabella che prima abbiamo menzionato), si sale per un'altra oretta, avendo sempre sotto gli occhi quel puntino lontano che è la nostra meta...se non fosse per il panorama stupendo che ci circonda, io e il duevoltepapà avremmo già girato i tacchi! No, scherzo, però ammetto che qualche volta il "chi me lo ha fatto fare a me..." me lo sono lasciato scappare.

Menomale che però non ho ceduto (merito del papi che mi spronava) e sono arrivata sino alla meta: dopo un ultimo pezzo davvero ripidissimo (che io ho ribattezzato "la muerte"), il Rifugio Passo Selle è ormai conquistato!

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E che meraviglia! Da qui si gode di un panorama davvero superlativo (peccato che la nostra giornata non fosse delle migliori) sulla maggior parte dei gruppi montuosi vicini: le Pale di San Martino, oltre le nere moli di Juribrutto e Cima Bocche, il Catinaccio, il Civetta, le Creste di Costabella...insomma, da vedere, perchè descriverlo a parole non è la stessa cosa.

Da qui poi si possono intraprendere escursioni maggiormente impegnative, come la famosa ferrata Bepi Zac, o la discesa verso il Rifugio Taramelli, o ancora il sentiero n.     che ci permette di scoprire le postazioni dei fucilieri austriaci della Grande Guerra (eh sì, perchè qui si è molto combattuto: ci troviamo sul fronte di prima linea austriaco, mentre quello italiano era poco più sotto, a Colifon).

Nonostante la bellezza del panorama e del Rifugio, non è il luogo più adatto in assoluto per i bimbi: non ci sono prati sui quali sedersi, oppure larghi pascoli dove far scorrazzare in libertà i pargoletti stanchi dello zaino; proprio perchè ci troviamo in cima ad un valico, su una sella, non possiamo beneficiare di troppe comodità...Ma io lo consiglio lo stesso, perchè il luogo è talmente particolare da meritare una visita!

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E noi, dopo aver anche visto un camoscio scendere velocissimo verso il Taramelli attraversando tutto il ghiaione, abbiamo ripreso la via di casa, non senza una sosta anche agli avamposti italiani della Prima Guerra Mondiale, con una doverosa riflessione su questi terribili avvenimenti di ormai un secolo fa, che però non devono essere dimenticati.

Adelaide

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