Rientrare al lavoro dopo la maternità

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Ci avete chiesto com'è rientrare al lavoro dopo la maternità.


Immagine presa dal web

Vi dirò la verità, secondo me è traumatico. Soprattutto con il primo figlio, il distacco è molto doloroso. Io sono rientrata al lavoro dopo il primo figlio quando lui aveva sette mesi. C'è chi torna prima, c'è chi torna un po' dopo, chi torna molto dopo. Chi non torna. Io mi ero data un tempo, perché temevo non mi rinnovassero il contratto, un tempo che mi sembrava ragionevole. E lo era, ma questo non mi ha impedito di avere crisi di pianto per settimane. Il rientro al lavoro passa attraverso cinque fasi:

  1. La negazione. "Non ci voglio pensare"
  2. La consapevolezza. "Sì rientro, ma vediamo come va, vorrei fare la mamma a tempo pieno"
  3. La disperazione. Nei giorni precedenti, io correvo ad abbracciarlo ad ogni ora del giorno piangendo disperata.
  4. La solitudine. Dopo nove mesi in compagnia della vostra pancia e i mesi in compagnia del fagottino, vi sentirete forse improvvisamente un po' sole.
  5. L'accettazione. Di questa vi parlo dopo.
È traumatico cambiare routine. È traumatico svegliarsi presto, a volte molto presto, e doversi preparare, indossare qualcosa di veramente pulito, un paio di scarpe che siano uguali tra loro, uscire di casa davvero pettinate e davvero truccate, con il bimbo anche lui pronto (cambiato, fatto colazione, e soprattutto sveglio). Tutto questo per le otto (se vi va bene).
 
È traumatico sapere che vostro figlio è ammalato e vi cerca, ma voi siete in ufficio e lui è con qualcun'altro.  È frustrate avere una riunione importante proprio la mattina in cui la creatura non sta bene e dovete portala dal pediatra (che il pomeriggio non c'è!). È frustrante che proprio mentre siete al telefono con un cliente per una questione molto importante vi chiami l'asilo per dire che il piccolo manifesta sintomi di virus intestinale (della serie che è sporco fino a metà schiena).
Però, se parlerete di questo trauma, vi diranno "passerà". E per quanto la cosa non vi sia probabilmente di alcun conforto, è vero. Perché ci vorrà qualche settimana, ma prima o poi apprezzerete, fosse anche solo per qualche momento, la nuova routine. È il punto 5, l'accettazione. 

Diventerà piacevole. Sì, succede. Succede che chiacchierare con adulti di argomenti da adulti sia piacevole. Succede che stare sedute al computer anziché sempre a gattoni in giro per casa, o sempre con peso caricato in braccia o in fascia, sia piacevole. Succede che indossare un vestito anziché sempre jeans e felpa sia piacevole. Succede, e non dimenticate i diritti delle mamme lavoratrici:
  1. Il diritto di tenere una foto sulla scrivania.
  2. Il diritto di fare un po' di shopping (per voi. Per voi!)
  3. Il diritto di piangere un po' quando vi sentite molto tristi.
  4. Il diritto ad un cupcake e ad un abbraccio.

Lisa

4 commenti

  1. Tutto verissimo quello che scrivi: all'inizio è un trauma è vero... ma poi, diciamo la verità, ricominciare a pensare un pò anche a noi stesse ci rende delle persone più appagate e di conseguenza anche delle mamme più felici... e i nostri figli non possono che trarre beneficio da tutto ciò!
    Un caro saluto

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    1. E' vero, e anche i nostri compagni ne trarranno benefici, perché la coppia trae nutrimento ad di fuori di se stessa, e un cambio di routine è un bel nutrimento per tutti! un abbraccio!

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  2. Bel post, condivido in pieno e concordo sulla fase in cui uno pensa "vediamo come va, vorrei fare la mamma a tempo pieno" ma concordo soprattutto sul fatto che ad un certo punto ti rendi conto che in fondo ha i suoi lato positivi!

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    1. Grazie! Confesso che al momento faccio la mamma a tempo pieno, perché è capitato e tante cose sono successe da quando ero rientrata al lavoro. Però mi mancano le colleghe, concentrarmi su qualcosa di diverso, la gratificazione di riuscire bene nel lavoro. E le chiacchiere, quelle tantissimo!

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