Quale acqua in gravidanza?

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Sin dalla prima visita, sin dall'accertamento di una gravidanza in corso, vi verrà detto di bere molto.


Il nostro organismo è composto prevalentemente di acqua e una disidratazione, anche lieve e impercettibile, in realtà si fa sentire attraverso la percezione di un maggior senso di fatica.
Se generalmente sarebbe opportuno bere almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno, in gravidanza il fabbisogno aumenta: l'acqua sostiene l'aumento del flusso sanguigno, contribuisce nello sviluppo dei tessuti dell'embrione e forma il liquido amniotico.

Acqua del rubinetto o minerale?
Non esistendo gradi diversi di potabilità ma solo se l'acqua è potabile o non è potabile, in realtà è quasi lo stesso perché requisito fondamentale è che l'acqua non contenga germi e batteri pericolosi per l'organismo.
Tutte le acque per essere potabili devono essere:
  • incolore
  • prive di odori
  • prive di sapori
  • limpide
  • senza troppi sali minerali
  • prive di residui tossici
Pur essendo potabile, l'acqua non è però tutta uguale per composizione.
Nel caso delle acque minerali conoscerne la composizione è semplice, basta leggere le etichette e scegliere quella che meglio risponde alle necessità della gravidanza; nel caso dell'acqua del rubinetto per conoscere queste informazioni basta rivolgersi all'Asl di competenza o al proprio Comune.

Naturale o gassata?
La differenza sta nel gusto, essendo l'acqua gassata arricchita solo di anidride carbonica.

Ed ecco i parametri ideali per l'acqua da bere in gravidanza:
  • residuo fisso (cioè la quantità di sali minerali nell'acqua) pari a 150-20 mg/l
  • ph (grado di acidità) tra 5 e 6
  • bicarbonato di circa 100 mg/l
  • nitrati sotto i 10 mg/l
  • sodio al massimo di 20 mg/l
Mamme, a voi la scelta.

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