SULLE ORME DEI CINGHIALI NEL PARCO ARCHEOLOGICO NATURALISTICO DI VULCI

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GITA AL PARCO ARCHEOLOGICO NATURALISTICO DI VULCI



Oggi vi propongo una passeggiata breve breve, ideale se come me siete leggermente “appesantite” e non ve la sentite di camminare tanto, oppure se siete semplicemente pigri ma avete comunque voglia di vedere un bel paesaggio e respirare aria buona.
Due domeniche fa la famiglia Marsupiali ha diretto la macchina in quel di Montalto di Castro, provincia di Viterbo, e precisamente verso il PARCO ARCHEOLOGICO NATURALISTICO DI VULCI (non è facilissimo da individuare, il navigatore si ostinava a perdersi…..)!

Antica città etrusca, Vulci si offre all’ammirazione del visitatore per la sua rarità (è infatti difficilissimo trovare centri abitati etruschi così ben scavati e conservati), per la bellezza delle sue tombe dipinte, e per il meraviglioso sfondo naturalistico in cui è immersa.
Da archeologa “deep inside”, come amo definirmi, è stato arduo per me rinunciare a percorrere l’itinerario completo, archeologico e naturalistico, ma i 3,5 km non proprio in piano mi hanno convinto a rinunciare (anche il marito ha fatto la sua parte…)!
E’ tuttavia possibile godere di una bella ed agevole passeggiata dalla biglietteria (dove troverete tantissimi opuscoli, libri e materiale per estendere le vostre esplorazioni) fino al Laghetto del Pellicone, uno dei luoghi più magici e suggestivi della Tuscia.


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Il percorso, largo, pianeggiante e veramente comodo, passa in mezzo ad un’area erbosa ricca di vegetazione. I passi dei vostri bambini saranno accompagnati da diverse scoperte, in quanto lungo il cammino si trovano numerosi pannelli informativi sulle piante e gli animali della zona, corredati con belle e chiare illustrazioni. 

Vi consiglio di scrutare con l’occhio il terreno, un po’ fangoso, del sentiero. Sarà possibile scorgere numerose impronte, ed i vostri bimbi si divertiranno a cercare di indovinarne la provenienza. Noi abbiamo avuto il brivido di scoprire le impronte di un cinghiale, anche abbastanza grosso a giudicare dalle dimensioni, passato per la nostra stessa strada qualche tempo prima……Da quel momento è iniziata la “caccia” al cinghiale, mio marito ed il piccolo si sono avventurati per una deviazione nel bosco, e, stando attenti a fare tanto rumore (abbiamo evitato in ogni modo un incontro ravvicinato), sono partiti all’avventura! Ancora oggi, dopo due settimane, il mio piccolo cacciatore se ne ricorda e mi chiede “Mamma, avventura!”.

Arrivati al Laghetto, gli adulti rimarranno incantati dalla magia e dalla quiete del luogo; i piccoli si dedicheranno con tutti se stessi a gettare i sassolini nell’acqua, passandoci allegramente tutta la giornata.


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Il laghetto è circondato da alte pareti tufacee, ed è formato dalle acque del Fiora, che attraversa la vallata di Vulci. Il consiglio è di andarci in una giornata di sole primaverile, perché con il caldo estivo arrivano le zanzare, le mosche ed anche tantissima gente.


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Vicino al lago, in ombra degli alberi, si trova una piccola area pic-nic costituita da un tavolo di legno con panche, un cassonetto, ed un spazio per accendere un fuoco. Si può quindi venire attrezzati con cibo da casa oppure mangiare in uno dei due ristoranti posti all’interno del parco.

Noi abbiamo adottato la seconda soluzione, e ci siamo fermati al CASALETTO MENGARELLI, dove abbiamo mangiato in uno dei tavoli all’aperto godendoci il primo sole di febbraio. Detto fra noi, sinceramente, si mangia abbastanza bene ma non ci sono molte pietanze adatte ad i più piccoli. Inoltre i prezzi sono un poco cari….La prossima volta che andremo, ed io sarò sicuramente più “leggera”, faremo il giro lungo e ci fermeremo all’altro punto di ristoro del parco. Vi terrò aggiornati!

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