Fotografia newborn: un meraviglioso ricordo per la vita.

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La fotografia mi ha sempre affascinato: ritratti, paesaggi, dettagli, cogliere e isolare un particolare nel grande tutto...una cosa da artisti. E tutto sommato, quando mi chiedono che lavoro faccio, scherzando, ma mica poi tanto, dico di essere un fotografo più che un medico (faccio il radiologo).
Quando aspettavo Nana1 nella pancia, anche una mia compagna di università era in attesa proprio nello stesso periodo, e mi ha raccontato di aver prenotato una sessione fotografica di gravidanza e newborn per la sua bimba in arrivo. Ai tempi non conoscevo affatto questa nicchia della fotografia, mi erano sempre piaciute le fotografie di Anne Geddes con i suoi bimbi colorati e teneri, ma non avrei pensato di poter fare qualcosa di analogo anche per i miei eventuali futuri figli. Invece ho scoperto che anche da noi è possibile avere dei ricordi meravigliosi e indelebili, per noi e per i nostri figli.
Ho contattato quindi la stessa fotografa da cui è stata la mia amica poco prima di me, e abbiamo fissato due incontri: uno con la pancia, di solito si fa a partire dalla 32ma settimana, in modo da avere un panzone considerevole, e poi la sessione con la neonata, che va fatta entro i primi 15 giorni di vita in modo da poter sistemare senza (troppi) problemi il bimbo nelle posizioni richieste per questo tipo di fotografie, visto che il tempo dedicato al sonno in questa fase è ancora tanto.
E allora eccomi sdraiata in canottiera su un morbido tappeto peloso, con la pancia in primo piano, o la mia sagoma scura contro una parete tutta bianca di luce, o le foto con mio marito, sempre protagonista la pancia. Se il tempo lo concede, è possibile fare anche qualche scatto fuori dallo studio in una location all'aperto, magari un bosco o un parco con un po' di verde, al tramonto, con una luce tutta speciale. Ovviamente il giorno in cui avevo fissato la mia sessione, pioveva (ma anche quando mi sono sposata: capita una volta nella vita, si spera, e proprio quel giorno, pioveva.).
Quindi poi è arrivata Nana1, e per i suoi 13 giorni di vita è arrivato il momento del book fotografico a lei dedicato, con i dettagli dei suoi occhi, delle sua manine, avvolta in mordibi panni rosa e beige, con cappellini e cerchietti di lana, a colori e in bianco e nero. Il tragico è stato trovare qualche vestito decente che andasse bene a me a pochi giorni dal parto, per fare gli scatti alla nuova famiglia di tre.Stessa cosa per la mia dolce Nana2, stavolta con una fotografa diversa (mi avevano regalato una sessione fotografica il Natale precedente), ma con gli stessi principi: la piccola resa protagonista di una fiaba delicata, questa volta accompagnata dalla sorellina vestita da principessa, un po' recalcitrante e gelosissima a dirla tutta, ma alla fine gli scatti ottenuti sono valsi la pena delle 5 ore passate in studio dalla fotografa (più un ulteriore rabbocchino di un paio d'ore qualche giorno dopo...armatevi di pazienza. Il tempo calcolato prevede anche i pitstop per allattamento/bibe, per il cambio e non mancano le sorprese: pipì e popò sul set fotografico, perchè i bimbi sono nudi).
E proprio la pazienza, oltre alla dolcezza e a una sensibilità spiccata, alla capacità di esaltare il dettaglio che è sotto il nostro naso e non sappiamo apprezzare appieno, è sicuramente una delle doti di questi fotografi, per la maggior parte donne, che si dedicano a immortalare quei momenti speciali che non torneranno più.
Fotografie di Daniela Katia Lefosse.


Le fotografie sono di Michela Magnani, Federica Calizzano e Daniela Katia Lefosse, grazie a tutte.

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