SEI MAMMA? E IO TI LICENZIO

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Chi diventa mamma sa di vivere un'esperienza che cambia la vita e la catapulta in una dimensione unica e ovattata. I ritmi rallentano, il corpo cambia e l'anima si sdoppia in un'esperienza totalizzante.
Tra fatiche immense e immense gioie, i mesi passano e arriva il momento di riprendere contatto con il mondo: quello fatto di orari, corse, scadenze e incastri impossibili di impegni degni del livello 5 del Tetris.

Il rientro al lavoro è un momento fortissimo a livello emozionale: ci si trova un po' diverse, in un ambiente che non si è fermato e che risulta al primo impatto strano ed estraneo. La testa è per la maggior parte del tempo lontana e l'anima si spacca in due. 
E' necessario un periodo di inserimento, proprio come quello dei nostri bimbi a scuola, ma in un  luogo tutt'altro che accogliente ed amorevole. 

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E per molte di noi la scrivania sembra essersi ristretta: ammesso di ritrovarla libera... Per troppe donne, il rientro al lavoro dopo la maternità è una tragica discesa in un vortice. 
Incarichi inutili, impossibili o demotivanti percepiti come un de-mansionamento e giustificati da futili spiegazioni.  E questo proprio nel momento in cui si avrebbe più bisogno di appoggio, comprensione e soprattutto motivazione. 

"Lei lascerà l'incarico. E' questa l'offerta. Le consiglio di accettarla" Billy Taggart- Broken City 

Ci si ritrova isolati dai colleghi che tendono a comportarsi come animali che abbandonano la bestia ferita del branco: basse vessazioni, angherie, dispetti, quel "non ce la fa più a reggere il ritmo" sussurrato tra i denti si insinuano come serpenti e spargono veleno in un ambiente già ostile. Per reggere occorre una forza d'animo difficile da chiedere a chi già lotta contro il tempo, gli impegni e i sensi di colpa. 
Di colpo per te non c'è più posto: e la frustrazione che tutto questo provoca, se dura nel tempo, può causare impatti emotivi pesanti e addirittura cambiamenti della personalità. 
Non ti licenziano, non possono: ma possono renderti la vita impossibile e sanno come farlo. Da lì ad arrendersi il passo è breve. Licenziarsi non fa più paura: anzi, è il taglio netto che allevia le pene subite per troppo tempo in maniera immotivata.
Mobbing, Bossing, Straining sono parole gentili, troppo gentili per giustificare tali comportamenti. L'inglese, come sempre, sintetizza, schematizza ma non rende l'idea dell'incubo vissuto da una persona vittima di tali vessazioni. 
La legge tutela, o per lo meno ci prova. Ma una vita lavorativa impossibile da gestire, anche con la ragione dalla propria parte, è umanamente intollerabile.



"Riposa: disse il corpo, Rallenta: disse la mente. Fregatene: disse il cuore. Lei è licenziata: disse il Capo" Cit. 

Peccato caro Boss! E sai perché? Perché ti sei perso un grande manager ...
Già ... perché fare la mamma è come iscriversi ad un master post laurea. Una palestra di vita, un continuo esercizio di leadership. E la carriera non dovrebbe subire uno stop, ma fare un balzo in avanti verso una promozione. 
Perché una mamma che lavora ha: 

  • doti organizzative degne dell'esercito di "Full Metal Jacket"
  • una capacità di "problem solving" rapidissima che scannerizza la situazione e vola verso la migliore soluzione 
  • la rapidità e l'essenzialità che stanno alla base di ogni strategia efficace
  • un'attitudine al lavoro di squadra da serie A
  • capacità "multitasking" per rispondere ai cambiamenti tanto ricercati in ogni azienda 
  • E non  dimentichiamo la capacità tutta femminile di fare le cose bene e in meno tempo. 
  • In un'epoca in cui la tecnologia è il nostro braccio armato, orari di lavoro rigidi sono la preistoria. Quindi più tempo per noi stesse e per la famiglia e nessuna ripercussione sulla qualità e quantità del nostro lavoro. 
Allora caro Boss, sappi che stai sbagliando tutto: perché chi vale va valorizzato, compreso e motivato. 
Perché le donne-mamme piene di qualità sapranno sempre rialzarsi e trovare nuove idee per mettere in pratica le loro particolarissime qualità. Anzi, ne usciranno vincenti da questa sfida perfida, trovando nuove strade per esprimere le loro doti senza rinunciare alla loro prima start-up di accesso: la famiglia!
Invece tu, caro Boss, hai perso qualcosa di prezioso e insostituibile (sapevatelo!) 

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