Modalità Natale ON, tra addobbi e storie di Natale

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Dal primo dicembre: MODALITA’ NATALE ON. 

Sì, sono una di quelle, una Christmas addicted. Io adoro tutto ciò che ha a che fare con il Natale da quando sono bambina e cerco in tutti i modi di trasmettere questa mia piccola e innocente ossessione a mia figlia.
Con l’arrivo di dicembre, ad esempio, inizia ufficialmente La gara alle luci di Natale: quando siamo in auto ed è sera, contiamo le decorazioni natalizie fino a quando non siamo a casa. Chi ne vede di più vince!
I libri. Ogni anno acquisto un paio di libri che raccontano di storie natalizie e prima di andare a letto le leggiamo accoccolate sul divano.
E poi c’è l’Ikea e i suoi addobbi, il centro città illuminato e profumato, la cioccolata calda e i mercatini.

natale
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Il primo di dicembre io e Carolina addobbiamo casa.
La cosa che più le piace fare è, ovviamente, L’ALBERO DI NATALE.
Mamma facciamo l’albero. Dai mamma, quando facciamo l’albero? Dai mamma monta l’albero”.
Tutta eccitata inizia a mettere due o tre addobbi per poi chiedere a me di terminare, “perché tanto poi metterò la stella”.
Poi ci sono le attività natalizie più svariate e proprio oggi, mentre incartavo dei regali, ho avuto un’ispirazione. Il merito? La splendida carta da regalo Ikea.



Ecco cosa abbiamo fatto.
Dopo aver ritagliato i vari personaggi presenti sulla carta, li abbiamo messi dentro a un recipiente.


Poi, abbiamo preso dei fogli, un paio di forbici, colla e pennarelli, e iniziato a raccontare una storia.
Carolina, senza guardare, ha estratto a sorte il primo personaggio dal contenitore: una renna. 
Ho iniziato a farle delle domande, come ad esempio chi fosse quella renna e cosa facesse.
Vorrei chiamarla Prudol e visto che ha la bocca aperta, secondo me ha sonno ed è una dormigliona”.
Successivamente, ha disegnato sul foglio l’interno di una stalla e della paglia dove ha incollato sopra la renna Prudol.
Poi siamo passate alla seconda estrazione e a mano a mano che i personaggi e i particolari aumentavano, il racconto prendeva piega.
Questa è un’attività molto carina che permette ai bambini di creare e inventare, dando libero sfogo alla propria fantasia e alla propria creatività.


Quello che è scaturito da questo pomeriggio di dicembre è una storia di renne molto carina dal titolo

 PRUDOL E IL MISTERIOSO SONNO.

C’era una volta una renna di nome Prudol. Era forte e coraggiosa e sempre pronta ad aiutare Babbo Natale.
Una sera però, proprio quando Babbo Natale stava caricando la sua slitta per consegnare i regali a tutti i bambini, Prudol, improvvisamente, si addormentò. Babbo Natale, molto dispiaciuto, fu costretto a sostituire la sua fedele renna.
“OH OH OH! Che peccato, proprio la vigilia di Natale. Mi dispiace Prudol, torna nella stalla e riposati”.
Prudol si trascinò a fatica nella stalla e cadde in un sonno profondo.
Dopo qualche ora, il coniglio Ping raggiunse la renna nel suo rifugio e si stupì nel trovarla ancora addormentata.
“Non è da lei” pensò, e cercò di svegliarla in tutti i modi, senza però ottenere nessun risultato.
“Qui c’è qualcosa sotto. Dovrò indagare, ma alla svelta, la neve potrebbe cancellare le tracce”.
E così uscì alla ricerca di qualche indizio. Come aveva previsto, la neve iniziò a cadere a piccoli fiocchi e Ping riuscì a malapena a intravedere una bottiglia sospetta sotto un albero.
La raccolse e notò subito che conteneva il succo alla carota e melanzana, il preferito di Prudol.
Il mistero s’infittisce!
“Ehi Ping, che ci fai da queste parti?” chiese Kiro, il pupazzo di neve.
Il coniglietto gli spiegò brevemente quanto accaduto e il pupazzo non fece altro che confermare i suoi sospetti; infatti, gli raccontò che il giorno prima, Sic, la renna dispettosa, si aggirava furtiva in cucina.
“L’ho visto che aveva in mano carote e melanzane!” Affermò Kiro.
Era chiaro, la renna dispettosa aveva preparato il succo preferito di Prudol e vi aveva aggiunto un potente sonnifero.


Poco dopo, il cielo si oscurò e grossi fiocchi iniziarono a coprire ogni cosa.
 All’improvviso, la slitta di Babbo Natale fece capolino tra la neve.
“OH OH OH. A causa della tempesta non riesco a guidare la slitta! C’è solo una renna in grado di farlo, e quella renna si chiama Prudol!”
Sic, mortificato, fu costretto a raccontare tutta la verità e ad ammettere di essersi comportato in quel modo solo perché invidioso delle grandi capacità di Prudol.
La povera renna addormentata, dopo una doccia gelata, riprese conoscenza e fu pronta a condurre la slitta di Babbo Natale di casa in casa.

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