Jorio raccontato ai bambini

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Pistoia, la mia città, a cui ho dedicato il piano editoriale di Aprile del mio blog, è anche la città di un artista dal nome curioso: Jorio Vivarelli.
Il nome fu scelto dal padre, che vide la locandina teatrale dell'opera "La figlia di Iorio" e questo nome gli piacque a tal punto da sceglierlo per il suo primogenito.





Jorio Vivarelli nacque a Fognano (nel comune di Montale - PT) il 2 giugno 1922 e qui vi trascorse l'infanzia. Fin da piccolo, Jorio manifestò subito una spiccata passione per l'arte e per il disegno.
Suo padre era uno scalpellino, mestiere che affascinava moltissimo Jorio e, anzi, fu proprio osservando il lavoro del padre che apprese la tecnica di lavorazione delle pietre per le sue sculture. Proprio per le pietre, Jorio nutriva una grande passione e le voleva scegliere personalmente per realizzare le sue opere. Era particolarmente affezionato alle pietre di fiume, quelle del Riolunato, vicino a Fiumalbo. Fu proprio durante una delle sue gite lungo fiume che un giorno Jorio scorse un grande sasso, con cui poi realizzò una delle sue opere più importanti: Etruria, oggi conservata al castello della Smilea di Montale (PT).
Jorio era anche solito realizzare delle medaglie per ricordare eventi importanti e significativi: una medaglia speciale fu realizzata nel 1967 e dedicata all'alluvione di Firenze dell'anno precedente, che coinvolse anche lo studio dell'artista.
Tra le varie opere, ce ne sono alcune particolarmente significative: si tratta delle monete realizzate nel 1977 per la Repubblica di San Marino, che rappresentano un invito rivolto agli uomini di oggi, di conservare la natura e preservarla per le future generazioni. La natura e l'integrazione dell'uomo con essa è proprio uno dei temi principali della sua arte. Attraverso le sue opere, l'artista esprimeva la speranza per una nuova umanità consapevole e responsabile, non solo nei confronti della natura ma anche nei confronti degli individui. Altri temi dominanti della sua arte sono la pace, la solidarietà e l'amicizia.
Jorio Vivarelli era amico di un altro grande artista pistoiese: Giovanni Michelucci, con il quale collaborò per la realizzazione di alcune opere d'arte, come alcuni crocifissi che si trovano all'interno di chiese progettate dal grande architetto.
Altra grande amicizia e collaborazione professionale fu quella con l'architetto americano Oskar Stonorov, grazie al quale Jorio Vivarelli divenne famoso anche oltreoceano, realizzando fontane e sculture di alcuni quartieri di città importanti, come ad esempio a Philadelphia. Fu proprio Stonorov a progettare la casa-studio di Jorio a Pistoia, oggi sede della Fondazione Vivarelli.
Jorio aveva anche altri amici italiani e stranieri: pittori, scultori, artisti, letterati, registi, tra cui Federico Fellini, con i quali nel 1963, fondò il gruppo detto "intrarealista", che aveva lo scopo di raccontare, attraverso le opere d'arte, i problemi e i drammi della società.
Jorio Vivarelli è uno dei personaggi di spicco di Pistoia, che nel 1993 lo nominò "cittadino onorario".

Il libro da cui ho tratto tutte queste informazioni, narra la storia di Jorio Vivarelli sotto forma di guida per i bimbi "Jorio raccontato ai bambini", edizioni Vannini, Buggiano (PT) 2013

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