Lo sconvolgimento psichico che avviene nel periodo della maternità

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Lo sconvolgimento psichico delle neo mamme


Diventare madre per molte donne rappresenta una scelta, desiderata e cercata, ma costituisce anche un momento di sconvolgimento sia fisico che psichico.
Dei mutamenti psicologici, che  caratterizzano la gravidanza e che durano anche nel periodo del puerperio, si sono occupati pediatri, psicoanalisti, psichiatri.  Riporterò qui le tesi di alcuni dei principali esperti dell’argomento.

Lo sconvolgimento psichico che avviene nel periodo della maternità

D. Winnicott (pediatra e psicoanalista inglese), è il primo che osserva nella gravida/puerpera una condizione psichica particolare, che può essere paragonato a una malattia, anche se non lo è, che chiama ”preoccupazione materna primaria”. Si tratta di uno stato di accresciuta sensibilità della madre che la porta, durante la gravidanza, a centrarsi su se stessa, sui sogni e le fantasie che riguardano il nascituro; nel post partum a sintonizzarsi sui bisogni del bambino, al centro del suo investimento affettivo, per poterli soddisfare in modo soddisfacente. La preoccupazione materna primaria è dunque uno stato di ripiego, di dissociazione che spinge la donna ad allontanarsi per qualche tempo da quelli che prima erano i suoi interessi, per potersi dedicare al bebè con tutte le sue energie. La madre sana si riprende spontaneamente da questo totale investimento sul neonato che la allontana da tutto il resto ed è in grado, poco per volta, di tornare a reinvestire sugli oggetti che erano stati temporaneamente messi da parte (altri figli, compagno, lavoro ecc.) Anche se questo “tornare alla normalità” della mamma può essere un po’ frustrante per il bebè, è però necessario per strutturare la sua personalità.

Molte donne evitano di lasciarsi andare a questo stato che facilita il contatto col neonato, temendo di rimanere invischiate in un rapporto esclusivo che le isola dalla loro quotidianità. Non si rendono conto che, solo se offrono inizialmente al piccolo la disponibilità di cui ha bisogno, il distacco può avvenire in modo progressivo e fisiologico permettendo loro di recuperare l’indipendenza.

P.C. Racamier (psichiatra francese), definisce maternalità questa fase dello sviluppo psicoaffettivo della donna e la paragona  alla crisi di identità tipica del periodo adolescenziale. In entrambi i momenti, adolescenza e maternità (intesa come processo psichico che porta a diventare genitore) sotto l’influsso dei cambiamenti ormonali, si riattivano dei conflitti latenti.
La maternalità è dunque caratterizzata dal riemergere di spinte narcisistiche, dalla comparsa  di problematiche legate alle identificazioni della futura madre con la sua immagine materna, dalla riattivazione di fantasmi edipici che generano angoscia e sensi di colpa.

M. Bydlowski, psicoanalista francese, parla di trasparenza psichica della donna incinta, in cui, grazie all’ammorbidirsi delle censure, frammenti dell’inconscio arrivano alla coscienza, permettendo il riemergere di ricordi infantili. Questo meccanismo, pur essendo caratteristico di certe patologie psichiatriche come la psicosi, è invece normale nella gravida che, recuperando la sua parte infantile, può sintonizzarsi meglio con il bambino che porta in sé.                   


Dott. Marcella Marcone  
wwwmarcellamarcone.it          

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