Il bebé: una piccola sanguisuga che stimola l'aggressività materna

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Può sembrare un modo poco carino di definirlo tanto che, quando usavo questo termine nei corsi di preparazione alla nascita, venivo guardata male, manco fossi una strega che detesta i bambini!
Quante volte però, a distanza di settimane o di mesi, molte di quelle mamme che non condividevano il mio appellativo mi hanno telefonato, per dirmi che avevo ragione e spesso per chiedermi un appuntamento per poter parlare di quella strana e inimmaginabile sensazione che a volte provavano e che le spaventava tanto da non poterla condividere né in famiglia nè con le amiche: l’aggressività verso la loro adorata creatura!


Il bebé: una piccola sanguisuga che stimola l'aggressività materna


È un sentimento che si presenta quando lIo della donna esige di essere preso in considerazione, perché ha bisogno di soddisfare dei bisogni vitali, per esempio quello di avere un po' di tempo per fare qualcosa per se stessa, o per poter riposare. La piccola inesauribile sanguisuga mette alle corde e fa crollare la wonder woman che si immaginava di essere: instancabile, perennemente disponibile a prodigarsi, generosa al punto da anteporre sempre le esigenze altrui alle proprie. 
Ecco allora apparire l’aggressività verso chi pone di fronte alla propria fragilità.

Per molte donne tuttavia è difficile riconoscerla tanto fa sentire in colpa: allora va soffocata, celata, nascosta per non sentirsi una cattiva madre, per non infrangere l’idea di disponibilità, accettazione, abnegazione che si credeva avrebbe fatto superare tutte le difficoltà.
Può essere di aiuto sapere che questo è ciò che la maggior parte delle donne prova in determinati momenti, in base al proprio carattere e alla situazione oggettiva che vive. È l’altro versante della maternità, quello che passa sotto silenzio, considerato un tabù del quale tacere perché fa sentire “diversa” dalle altre mamme.

Riconoscere questi sentimenti è il primo passo per cercare di gestirli perché tentare di nasconderli non alleggerisce la tensione che li accompagna, che cercherà perciò vie di scarica alternative, per esempio disattenzioni nei confronti del bambino che possono avere anche conseguenze assai gravi in quanto possono minare la sua integrità.
Si tratta di  situazioni evitabili se si ha il coraggio di guardarsi dentro senza paura di sentirsi diversa, ricordando che nessuna mamma onesta con se stessa può dire di accettare sempre e incondizionatamente il suo bambino.
La buona mamma è quella che accetta che i prevalenti sentimenti di amore per il suo bebé a volte possano mescolarsi a quelli aggressivi che, per essere gestiti in modo da non recare danno, devono essere riconosciuti e rielaborati.

Lettura consigliata sull’argomento “ Quando la notte”  di C. Comencini



Dott. M. Marcone



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