Smart working indolore

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Lo chiamano “lavoro agile” e forse perché si fa da casa, forse perché mancano gli sguardi dei colleghi e dei superiori ci si adagia un po' in tutti i sensi. Alla sera però per la colonna vertebrale lo smart working è tutt’altro che agile: ci si sposta un po' dal tavolo della cucina al divano e poi se ne pagano le conseguenze! Ti è già successo? E magari ancora ne stai pagando le conseguenze?


Durante il primo lockdown e nuovamente in questi ultimi giorni, una grossa fetta della popolazione si è ritrovata a lavorare su tavoli e sedie inadatte, addirittura in "setting" casalinghi ristretti come i monolocali, quindi non utilizzando né sedie ergonomiche alla giusta altezza né una scrivania adatta che consenta di lavorare con i dovuti spazi. Adoperare sedute improvvisate per l’utilizzo dei dispositivi che consentono di lavorare fuori dall’ufficio, pc, tablet, smartphone, può essere dannoso per la salute e scatenare quel fastidioso mal di schiena, che è considerato il male del secolo.  

foto dal web


Il lavoro da remoto ci permettere di continuare le nostre professioni e aiuta il contenimento della pandemia, ma ha scatenato una "epidemia" di dolore cronico a livello lombare, dorsale, cervicale.


Spesso le posture scorrette e sedute "casalinghe" possono far diventare cronico il dolore: 

Come prevenire il mal di schiena da smart working?


  • Programma un orario lavorativo e stabilisci le pause

La prima regola fondamentale da seguire quando si è in smart working è quella di pensare la propria giornata come se si fosse presenti in ufficio. E' importante stabilire il proprio turno giornaliero e rispettarlo, anche con le varie piccole o lunghe pause che consentono al corpo di muoversi e variare la posizione.

Se il proprio orario lavorativo in ufficio è di otto ore giornaliere con un’ora di pausa e due piccoli intervalli per il caffè così sarebbe opportuno anche regolare il proprio turno di smart working. Questo è fondamentale per mantenere la mente fresca e non rischiare di sovraccaricarsi e non portare a termine quasi nulla.

  • Pianifica la postazione di lavoro

Una buona postazione influirà sicuramente sul nostro benessere fisico e di conseguenza anche su quello mentale e sul rendimento globale del nostro lavoro. 
Per chi passa molte ore al pc la postura corretta è il principale alleato.

Le posture più confortevoli, più comode variano da individuo a individuo e non danno problemi se non mantenute per troppo tempo. E' buona norma modificare la postura al massimo ogni 30/40 minuti.
Il consiglio più importante è sicuramente quello di procurarsi una sedia ergonomica e adeguata a supportare la zona lombare. In alternativa si può utilizzare un cuscino che permetta un migliore allineamento vertebrale. 
Fondamentale poi è fare una breve pausa, almeno ogni 30 minuti, così da rilassare i muscoli e rimettere in moto la circolazione sanguigna. Alzarsi dalla sedia e fare un giro intorno alla scrivania, andare a bere un bicchier d’acqua o semplicemente affacciarsi alla finestra e cambiare l'orizzonte visivo.


foto da unsplash.com


Non esiste una regola che valga per tutti ma in generale si può dire che adottare posture diverse e cambiare le posture abituali può dare sollievo o alleviare eventuali sintomi.

Una particolare attenzione va data alla posizione dello schermo del computer (o peggio dei tablet e degli smartphone). Lo schermo del device andrebbe posizionato al livello dello sguardo così da evitare fastidi cervicali per la flessione prolungata della zona del collo, anche detto “text neck”, ovvero il collo dolorante a causa della postura tipica di chi china il capo verso il testo a video. Un suggerimento semplice potrebbe essere quello di rialzare l'appoggio del laptop quando non ho necessità di digitare, oppure usare un leggio per smartphone e tablet.

  • Quando e dove cercare aiuto

Se non riesci in autonomia a organizzare il tuo spazio lavorativo o il mal di schiena è già un problema, puoi trovare nella fisioterapia l'alleato ideale per combattere queste tipologie di dolore senza per forza ricorrere all'utilizzo dei farmaci.
Tra le competenze professionali del fisioterapista rientra lo studio della postura e dell'ergonomia. 
I fisioterapisti, di cui puoi verificare l'iscrizione all'albo on line, hanno una formazione adeguata per fornire le giuste indicazioni su quali accorgimenti adottare in base alle specifiche caratteristiche e necessità del singolo.  Fornire assistenza individuale centrata sul paziente, con programmi specifici, aiuta le persone con dolore cronico a sviluppare le competenze necessarie per poter gestire e controllare il dolore, le aiuta inoltre ad aumentare le attività svolte e a migliorare la qualità della propria vita.


foto da unsplash.com


In base al caso specifico il fisioterapista potrà anche indicare quali esercizi possono essere adatti per mantenere la mobilità della parte anatomica dolente e quali è possibile praticare in sicurezza per prevenire l'insorgenza del dolore.

Quindi, se la casa è diventata il nostro nuovo ufficio perché non sfruttarla anche per il nostro benessere? Anche gli allenamenti casalinghi possono rappresentare un modo concreto per mantenere il corpo in forma e in salute.


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