Parliamone: educazione e prevenzione per evitare il disagio!

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E' ora di parlarne! Prima che il sintomo diventi un problema ci sono molte cose che si possono fare e soprattutto sono fondamentali l'educazione e la prevenzione. 

Si care mamme, è lei, l'incontinenza! Una piccola gocciolina che nasconde un problema che spesso crea imbarazzo, difficoltà e limitazioni relazionali e di cui per vergogna, timidezza o false credenze non se ne parla! 

Ho deciso di scriverne perchè il 28 giugno ricorre la XVI Giornata dell'Incontinenza patrocinata dalla FINCO, Federazione Italiana Incontinenti e dal Ministero della Salute proprio per sensibilizzare la popolazione su questo tema.                                             

È più comune di quanto si pensi e molto sottovalutata, lo sapevate?


foto da Unsplash.com


Secondo la più recente definizione della ICS (International Continence Society)  l'incontinenza è ogni perdita involontaria di urina, piccola o grande.

L’incontinenza urinaria è una condizione piuttosto diffusa sia nal sesso maschile  che femminile ma con un’elevata prevalenza soprattutto nelle donne, non solo nell'età avanzata.

Le donne hanno un maggior rischio di incontinenza: perchè?
Per un fattore anatomico ( determinato dalla minore lunghezza dell’uretra rispetto all'uomo)
Per lesioni da parto (che può determinare uno sfibramento dei muscoli perivaginali) 
Per fattori ormonali, soprattutto la menopausa (in cui la caduta dei livelli ormonali può compromettere il meccanismo di controllo della minzione)

Qualche piccola gocciolina ridendo o tossendo, avete mai pensato che possa essere un campanello d'allarme? 
Ma soprattutto considerate che non è normale avere delle perdite.

Sottovalutare questi segnali non è positivo... Spesso è sufficiente una valutazione corretta e un percorso di rieducazione "cucito" su misura che secondo gli ultimi dati scientifici riesce a risolvere il problema nel maggior parte dei casi.

Da non dimenticare che una grossa componente è del problema è legata alla scorretta educazione minzionale fin da piccoli, ad esempio andare in bagno preventivamente per non avvertire lo stimolo in seguito, bere poca acqua, eseguire esercizi fai da te...

Come capire se è il caso di rivolgersi ad un professionista?

L’incontinenza urinaria e la sua classificazione si basa sui sintomi che si possono riscontrare e principalmente ci sono due grandi categorie.

La prima è l'incontinenza urinaria da stress, perdita involontaria di urina causata da un aumento di pressione addominale, che si verifica durante sforzi fisici. Indipendentemente dalla causa, quando i muscoli che controllano la continenza si indeboliscono, lo sfintere uretrale non riesce a restare contratto con l’aumento della pressione addominale per cui tossire, starnutire, ridere, sollevare oggetti pesanti, correre, possono causare piccole perdite.

L’incontinenza da stress o sforzo è frequente nelle donne ed è spesso dovuta a condizioni come gravidanza, obesità, menopausa, chirurgia pelvica, invecchiamento. Negli uomini può essere dovuta a complicanze post-chirurgiche negli interventi di ipertrofia prostatica o cancro della prostata.

La seconda è l'incontinenza urinaria da urgenza caratterizzata da un’improvvisa e imperiosa necessità di urinare, con difficoltà a trattenere l’urina prima di raggiungere il bagno.
Numerosi fattori e comportamenti i quotidiani possono influire su questa tipologia di disturbo.


foto da Unsplash.com


Se qualcuna di voi si riconosce sappiate che la fisioterapia da ottimi risultati in questo tipo di disturbi, è fondamentale fare una valutazione da un professionista esperto e un percorso fisioterapico adeguato.

Controlla nel sito della tua Asl o chiedi agli ambulatori della tua zona perchè proprio in occasione del 28 Giugno sono attive numerose iniziative gratuite.
Non aspettare e soprattutto parliamone!

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