SONO UNA MAMMA, NON WONDER WOMAN.

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Care Mamme, è luogo comune ormai dire che le madri siano tutte “Wonder Woman”, piene di forze e di energie, donne che non si fermano mai e che riescono a fare tutto sempre. Che possono conciliare lavoro e famiglia come se fosse la cosa più naturale e facile del mondo, fare carriera ma facendo sempre trovare la cena pronta alle otto, che non hanno mai bisogno di aiuto perché, si sa, le madri devono e possono tutto. 

Viviamo in un mondo in cui, se sei una persona di sesso femminile e metti al mondo dei figli, ce la devi fare. Per forza. E il più delle volte magari da sola. Pur non dormendo per mesi, pur con la febbre e il virus gastrointestinale. Anche in una giornata no, di quelle piene di problemi e contrattempi che si susseguono uno dopo l’altro. Anche dopo un litigio con tuo marito, tua madre o chi per essi. Anche quando vedi tutto nero, e il mondo sembra avercela con te, e vorresti solo scappare il più lontano possibile perché una ragione per sorridere, quel giorno, proprio non riesci a trovarla. Ce la devi fare, perché sei una mamma, e non ti puoi permettere il lusso di dire “no, oggi proprio no”. 

Le frasi che oggi si sentono più spesso sono: “Le madri possono non dormire per giorni, ma basta che guardino il loro bambino negli occhi per trarre tutte le energie necessarie per spaccare il mondo” oppure “Basta accarezzare il tuo piccolino e vedrai che tutto passa in un baleno” o ancora “Ma si, siamo mamme, siamo nate per questo”.
Tutti questi discorsi, che raccontano la verità, non lo nego, fanno però spesso sentire inadeguate noi mamme “normali” che invece “Wonder Woman” proprio non ci sentiamo. Noi che lottiamo ogni giorno con la stanchezza e il pianto incessante dei nostri bambini, con i loro capricci per ogni minima cosa, con il loro gettarsi urlanti in mezzo alla strada per non averli fatti entrare in quel negozio a comprare quella macchinina. Che ad un certo punto perdiamo la pazienza e urliamo così forte da farci bruciare la gola.


SONO UNA MAMMA, NON WONDER WOMAN.


In un mondo in cui riecheggiano incessantemente tutte queste frasi scritte sopra noi non usciamo allo scoperto, ci vergogniamo ad ammettere che non siamo così, con i super poteri di mamma eroina, e quindi sosteniamo anche noi, in modo erroneo e nemmeno troppo convinte, tutti questi bei principi di incessanti energie e felicità incondizionata di essere madre h 24, per paura di essere giudicate male, come delle cattive persone, e di sentirci dire “tu non sai la fortuna che hai, ci sono donne che pagherebbero per essere al tuo posto, e tu cosa fai? Ti lamenti!”

Sapete una cosa, care mamme? Noi riconosciamo la fortuna che abbiamo, ogni giorno e ogni secondo della nostra vita, e non smettiamo mai, e dico mai, di essere grate a Dio per averci donato i nostri figli che sono la nostra gioia più grande, ma nonostante questo abbiamo il sacrosanto diritto di lamentarci e dire che non ce la facciamo più, non oggi, non adesso. Magari domani, sicuramente domani, ma non adesso.
E' vero, le donne hanno indubbiamente forze che non pensavano di avere finchè non è necessario che le tirino fuori, possono sopportare il dolore come nessun’altro al mondo, possono svegliarsi miliardi di volte in una sola notte e all’alba, con ancora un occhio chiuso, andare a lavorare; possono trovare le energie per giocare con il loro pargolo dopo una giornata estenuante, mettendosi gli stuzzicadenti a tenere su le palpebre per non cadere nella tentazione del sonno imminente, ma possono anche, ad un certo punto, non farcela più. E credetemi, non è una colpa. Si può essere madri, brave madri, madri perfette, ma non farcela.

Io per esempio, diverse volte, non ce l’ho fatta più, e nonostante l’istinto materno e l’amare mio figlio come nessun’altro al mondo, non sono riuscita lo stesso a prendermi cura di lui.
Quando, per esempio, dopo una notte passata in bianco con i crampi allo stomaco, proprio nel weekend in cui mio marito aveva raggiunto gli amici, ho svegliato mia mamma alle sei del mattino perché venisse a prendere mio figlio, per poi riportarmelo 24 ore dopo, quando suo padre era ormai rientrato. O quando, con la febbre a 40, stesa sul divano mezza incosciente, ho fatto uscire mio marito dal lavoro non avendo nessuna intenzione di badare al terribile duenne in quelle condizioni, ma volendomi godere la mia influenza in santa pace, chiedendogli (o obbligandolo?) a stare in ferie due giorni per potermi riprendere senza dover badare a casa, bambino, cani e cucina.  O ancora, con Gregorio appena nato, ho lasciato che il sabato sera fosse mio marito a passare la notte tra biberon e pannolini, nonostante la settimana di lavoro appena finita, per poter dormire 8 ore di fila ed essere, finalmente, di nuovo in grado di intendere e di volere.  E non ultimo, poco tempo fa, dopo una giornata passata alle prese con lo spannolinamento di cui mio figlio non voleva sapere nulla, ho chiamato la baby sitter e sono uscita per godermi un giorno di sano shopping in pace con il mondo.
Egoismo? No. Sentirsi in colpa? No. Sentirsi una cattiva madre? Ma assolutamente no.
Semplicemente essere UMANE.


SONO UNA MAMMA, NON WONDER WOMAN.


Smettiamola di andare dietro alla tendenza di “sono mamma posso fare tutto” e lasciamo i super poteri alle super eroine che sicuramente li sanno usare meglio. Smettiamola di omologarci al filone di “mamma perfetta”  e gridiamo a gran voce la nostra imperfezione, la nostra debolezza e il nostro bisogno di aiuto, e andiamone fiere. Perché ricordiamoci che prima di essere mamme siamo donne, siamo essere umani, e gli esseri umani, per natura, non sono perfetti. Non sono immuni al sonno e alla stanchezza, al nervosismo, alla perdita di pazienza, alle fragilità. Non sono nati per fare tutto da soli. E ricordiamoci anche che, seppur i nostri figli siano la cosa più bella che ci sia capitata nella vita, e non ci sia nessuno paragonabile a loro, noi non siamo diventate madri per non essere più donne e quindi è giusto che qualcuno questo aiuto ce lo dia, perché ce lo meritiamo, come se lo meritano tutti su questa terra, salvo poi rinchiuderci in una clinica psichiatrica per isteria e bipolarismo.
Quindi, care mamme, smettiamola di vergognarci e tiriamo fuori la voce. Facciamoci valere, urliamo al mondo intero che possiamo anche non farcela qualche volta, ma che non è un crimine o una cosa per cui meritiamo di essere messa alla gogna. E’ umano, ed è giusto che sia così.
Che poi comunque parliamoci chiaro, Wonder Woman era una figa, e quindi ogni tanto pensare di essere lei può anche fare bene all’autostima. Ma solo ogni tanto, eh.

 

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  1. Io con tutti i difetti e con tutto che non posso fare tutto mi sento cmq Wonder Woman. E poi anche Wonder Woman si fa aiutare mica fa sempre tutto da sola! Ogni supereroe ha una spalla o addirittura un team! ;-)

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